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Da Salernitana-Cittadella tanto è cambiato: all’andata decisivi Daniliuc e Simy

Salernitana-Cittadella, il 17 agosto scorso, fu il battesimo in campionato per i granata. Trentatré partite dopo tanto è cambiato, quasi tutto. In primis l’allenatore che, otto mesi fa, era Giovanni Martusciello. Poi l’undici di partenza: quella Salernitana giocò col 4-3-3, Sepe in porta, davanti a lui Daniliuc, Bronn, Velthuis e Njoh, in mediana Mamadou Coulibaly, Amatucci e Maggiore, in avanti Kallon, Simy e Valencia, in panchina Fiorillo, Corriere, Bradaric, Ruggeri, Gentile, Tello, Legowski, Di Vico, Braaf e Verde (Tongya, Dalmonte e Ghiglione erano infortunati). Appena sei quindi i reduci: Tongya, Ghiglione, Amatucci e Verde – gli ultimi tre dovrebbero essere titolari a Cittadella -, Njoh, che probabilmente partirà dalla panchina, e Bronn, che in Veneto non ci sarà causa infortunio. La Salernitana partì col piede giusto: Daniliuc e Simy firmarono, in pieno recupero della ripresa, la rimonta al gol ospite di Rabbi, arrivato in avvio di gara. Quella partita si giocò ancora col mercato estivo in corso, nei giorni seguenti sarebbero arrivati Soriano, Reine-Adelaide, Wlodarczyk, Ferrari, Jaroszynski, Stojanovic, Hrustic e Torregrossa e sarebbero partiti Jimenez, Antonio Iervolino, Mamadou Coulibaly, Bradaric, Legowski, Daniliuc, Sambia e Legowski. A gennaio scorso hanno salutato Fiorillo, Velthuis, Maggiore, Dalmonte, Sfait, Kallon, Valencia e Torregrossa.

Il presente

Dopo Martusciello, ci sono stati Colantuono e Breda, ora Marino. Cambiato l’allenatore, cambierà anche il modulo rispetto alla gara d’andata. Mancano ancora quattro giorni al match del Tombolato, ma il tecnico siciliano non ha praticamente nessun dubbio da sciogliere. Nel 3-4-2-1, davanti a Christensen, dovrebbero esserci Ruggeri, Ferrari e Lochoshvili. Nessuna novità pure sulle fasce e in mediana, con Ghiglione a destra e Corazza a sinistra, in mezzo Zuccon e Amatucci. Soriano e Verde dovrebbero essere i due rifinitori alle spalle di Cerri.

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