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Curcio si presenta: “A Salerno non ero felice, trattativa chiusa in due giorni”

Tempo di presentazione ufficiale per l’ex Salernitana Felipe Curcio, passato al Padova nelle ultimissime battute di mercato e sacrificato sull’altare della lista over per il suo “scambio” con Baraye. Il mancino brasiliano ha così commentato il suo approdo in Veneto:“Sono arrivato la sera prima e la mattina dopo ho parlato con l’allenatore e gli ho dato la mia disponibilità – riporta il sito ufficiale del Calcio Padova – La bella vittoria che è arrivata fa piacere, abbiamo fatto sei punti in cinque giorni. A Fermo c’era un campo piccolo e l’importante era conquistare il bottino pieno”.

Sul suo passaggio in granata: “La trattativa è nata due giorni prima della chiusura e mi è stato detto che sarei potuto rimanere fuori lista. Il direttore mi ha convinto, ho saputo anche come giocava l’allenatore e ho deciso di venire qui. La volontà è quella di rimanere nella parte alta della classifica, sono venuto per dare una mano, ma so che è un campionato difficile e serve l’approccio giusto in ogni partita che si affronta. Tante squadre cambiate? Sono successe delle cose che mi hanno obbligato a cambiare. Sono venuto carico e per fare una bella stagione. Spero di vincere e di fermarmi qui il più a lungo possibile”.

Qualche remora nell’accettare la C? “Quando mi è arrivata la richiesta del Padova, devo ammetterlo, ci ho pensato un po’ perché non è facile scendere di categoria. Devo affrontare l’impegno nel modo giusto, sono convinto che possiamo fare veramente bene. A Salerno non ero contento, qui sono felice e mi sono adattato subito. L’approccio alla gara è determinante, dipende tutto da come ti avvicini all’impegno. Sappiamo di avere una buona squadra e serve la fame di vincere”.

Sui suoi modelli: “Mi piace Marcelo e la cattiveria di Alex Sandro, in Brasile ci sono tanti terzini forti. Mi piace giocare e spingere tanto provando l’uno contro uno. Sono qui anche per il modulo di Mandorlini, lui ama giocare a calcio. Ho fatto il settore giovanile all’Atletico Paranaense, non mi hanno voluto rinnovare il contratto e ho deciso di seguire il sogno di mio nonno che voleva che giocassi in Italia. Ronaldo e Jefferson mi hanno fatto subito sentire a casa”.

 

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