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Crisi gol, Cerri non segna da due mesi. Raimondo infelice e Verde incredulo: poche scelte per Breda

Non è sembrato felice Antonio Raimondo alla fine del match contro il Bari. Il giocatore di proprietà del Bologna si è scaldato per tutto il secondo tempo, ma anche questa volta non è entrato in campo: l’ultima apparizione risale al match di Cesena. Il classe 2004, vedendo gli ingressi da parte di Tongya e Njoh, ha tirato un pugno alla panchina che sa tanto di malumore. Ormai l’ultimo gol siglato da un’attaccante è stato proprio il suo contro la Cremonese, da quel momento in poi le reti sono arrivate solamente dagli altri reparti. Non era certamente contento di uscire Daniele Verde che, sostituito per lasciare spazio ad Adelaide, non ha apprezzato la scelta di Breda. L’ex Spezia non segna dalla gara d’andata contro la Carrarese.

Sicuramente il digiuno pesa anche per Alberto Cerri. L’ex Como è apparso stanco nella sfida di ieri del San Nicola considerando le ormai 10 presenze consecutive: nella prima parte di stagione col Como aveva giocato unicamente 5 partite frutto anche dei problemi fisici avuti. Non giocava così tante gare di fila da quando indossava la maglia dei lariani in cadetteria, nella stagione 2022-2023. Anche lui è a digiuno di gol (ultima rete contro la Reggiana) con il rigore sbagliato a Cesena che sicuramente non lo ha aiutato anche dal punto di vista mentale.

Il capocannoniere della Salernitana si chiama Roberto Soriano con 4 reti all’attivo. Un dato che non sorride ad una squadra che ha bisogno di reti pesanti degli attaccanti per potersi salvare: i granata sono terzultimi per reti siglate con 27 gol ed ultimi nella classifica di gol segnati in trasferta con sole 8 marcature. Sicuramente Roberto Breda non ha nemmeno molte scelte per il reparto offensivo. Ieri l’unica soluzione da poter inserire era infatti Raimondo, con Wlodarczyk a casa influenzato (ma convocato contro il Modena) e Simy escluso per scelta tecnica, pur avendo caratteristiche simili a Cerri. I granata devono fare di necessità virtù e chissà che la punta nigeriana, in scadenza nel giugno prossimo, non possa tornare utile alla causa.

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