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Crac Salernitana Calcio 1919, rigettata domanda curatela: “Lombardi non creò danni patrimoniali”

Antonio Lombardi non ha avuto responsabilità né creato danni patrimoniali nella vicenda relativa al fallimento della Salernitana Calcio 1919 avvenuto nel 2011. La sentenza del procedimento civile al Tribunale di Salerno, a distanza di oltre dieci anni dai fatti, vede “accogliere in pieno le tesi del collegio difensivo, formato dagli avvocati Giuseppe Fauceglia e Daniele D’Aiuto, ritenendo infondate sia in fatto che in diritto, le domande e le eccezioni proposte dalla curatela”.

Con una nota alla stampa è lo stesso Lombardi, presidente granata dal 2005 al 2011, a comunicare l’esito di un delle tante querelle giudiziarie a suo carico. Non di quella più importante, però, visto che il procedimento penale per bancarotta fraudolenta in cui è imputato è ancora in piedi. Traspare però soddisfazione da parte del suo collegio difensivo dopo che i giudici Ricciardi, Ferrara e Caputo l’altroieri hanno dato ragione all’ex presidente, chiamato in giudizio dalla curatela fallimentare della vecchia società granata, guidata da Walter Ivone, con l’accusa di avere aggravato il dissesto finanziario con distrazione di fondi dal capitale sociale. La curatela fallimentare aveva richiesto un risarcimento. Nella questione erano implicati anche l’ex amministratore delegato, Antonio Loschiavo, l’ex legale rappresentante Francesco Rispoli ed i componenti del collegio sindacale, Vincenzo Petrillo ed Emilio Romaniello, tutti assolti. La domanda della curatela è stata rigettata.

“Il Tribunale ha ribadito la correttezza della gestione da parte della proprietà e degli Amministratori della società attestando la correttezza degli atti posti in essere e l’assenza di danni imputabili allo stesso Lombardi (Presidente onorario e proprietario), agli Amministratori e al Collegio sindacale, in ragione della necessaria continuazione dell’attività per l’iscrizione al campionato di serie B – si legge ancora nella nota – Tutti i costi sostenuti e all’epoca contestati a Lombardi (con azioni risarcitorie per diversi milioni di euro) erano assolutamente non solo leciti, ma ineliminabili per sostenere il campionato cadetto. Cade così la terza ed ultima contestazione a Lombardi, che è già stato pienamente assolto in tre precedenti contenziosi relativi al marchio, allo Stato patrimoniale della società e, ultima in ordine di tempo, all’azione di responsabilità”.

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