Elisabetta Barone, Roberto Celano, Corrado Naddeo, Donato Pessolano, Dante Santoro, Michele Sarno, più Domenico Ventura e Antonio Cammarota che hanno aderito pur non essendo presenti. Sono i consiglieri comunali che hanno convocato una conferenza stampa alla vigilia del consiglio comunale che domani dovrà approvare la convenzione d’uso e gestione dello stadio Arechi e del campo Volpe che tanto ha fatto discutere nei giorni scorsi. Dopo la loro mozione per un bando di concessione cinquantennale, ecco gli interventi per chiarire la loro posizione.
Elisabetta Barone
“Siamo qui perché tutti siamo rimasti stupiti dalle dichiarazioni che Iervolino ha reso subito dopo la presentazione dello schema di convenzione. La sua amarezza ci ha spinti a cercare di capire cosa non funzionasse della convenzione che abbiamo letto solo a cose fatte, non ci è stata data la possibilità di intervenire per dare consigli. Due sono i punti in questione: la durata della convenzione e la gestione esclusiva. Una volta che abbiamo un imprenditore che non è un palazzinaro e ha interesse allo sviluppo delle strutture sportive e in particolar modo dello stadio per consolidare in A la Salernitana, perdere questa opportunità in una città che in questo momento è sul lastrico perchè non ha più fondi ed è indebitata fino all’inverosimile sarebbe un peccato. Vogliamo rivedere insieme alla maggioranza. Oggi c’è la commissione sport, cercheremo di condividere con la maggioranza una modifica di questa convenzione che vada in direzione di una concessione con respiro ampio, il che significa passare attraverso procedure ad evidenza pubblica per consentire all’investitore di investire sapendo che potrà rientrare dei suoi investimenti: Iervolino non può regalare i suoi soldi, bisogna dargli il tempo di rientrare. Lui ha un sogno che coincide con il sogno dei salernitani, perché non costruire percorsi che vadano in direzione di uno sfruttamento di quest’occasione storica. Qualcuno parla dei 35 milioni che la Regione sta per investire: nel capitolato di gara si andrà ad evidenziare gli investimenti pubblici chiedendo un ristoro degli investimenti sulle altre strutture della città. Lo stadio è solo uno dei punti di investimento, l’idea di Iervolino è quella di allargarsi ad altre strutture che possano collegarsi all’attrattiva turistica di una città che fa dello sport un target preciso. Questo ci ha portato a proporre un emendamento alla convenzione bloccata sul 6+6, subordinato il rinnovo al prossimo consiglio comunale, che non piace a Iervolino e non serve alla città. Significa manutenere lo stadio senza prospettive di sviluppo, né di investimenti. Se la convenzione la si propone a dieci giorni dal momento in cui si rischia di non avere la licenza Uefa è chiaro che in questo momento stiamo mettendo un cappio alla gola all’investitore e gli diciamo “prendere o lasciare”. Gli altri pentastellati? Mi dispiace, visto che ho dedicato tre giorni a un’interlocuzione quotidiana con gli amici consiglieri del Movimento 5 stelle, ritenendo non ci fossero differenze di contenuti e si potesse essere stamattina tutti insieme qui. Se ci fossero state divergenze nei contenuti avrei potuto comprendere la loro assenza e assumere un distinguo. Per quello che ho letto sulla stampa c’è adesione nei contenuti e allora non si comprende questo distinguo che mi sorprende e mi addolora, sarebbe stato significativo che tutta l’opposizione potesse condividere questa manifestazione di interesse nei confronti della città. Vedremo in consiglio, sentite le dichiarazioni di Claudia Pecoraro devo immaginare che ci sarà il loro voto quando presenteremo l’emendamento. Ci spiegheranno loro del perchè di questa assenza”.
Perché un progetto da parte della Salernitana non è arrivato nell’anno e mezzo di discussione e scrittura a quattro mani? Barone risponde così: “La società secondo me è stata forzata a raccogliere una prosecuzione di convenzione che non modifica nella sostanza la convenzione precedente, di fatto è la riproposizione di una convenzione vecchissima, non si capisce perché avendo individuato un esperto comunale non si sia stati capaci di costruire un percorso diverso, atteso che la società ha manifestato la volontà di investire non solo sullo stadio ma anche sulle strutture connesse. La società ha chiesto di acquistare terreni dove sviluppare altre strutture sportive. Quei terreni non erano disponibili, sono stati proposti quelli in zona Fuorni nord: perché il Comune propone la vendita di terreni su cui sa che non ha la piena proprietà? Sono stati espropriati con i 30 milioni che erano stati destinati dal governo al Comune per il termovalorizzatore; già solo il fatto di aver speso tanti milioni per un esproprio è un altro capitolo. Non sappiamo se questi terreni oggi possano essere ceduti e chi può vantarne la piena proprietà. Questo ha creato un ulteriore problema alla società che si è fidata di un’amministrazione, pensava di avere un rapporto leale e si è ritrovata in calcio d’angolo. L’investitore investirà probabilmente altrove. È stata fatta un’interrogazione parlamentare da Franco Mari: chi è il proprietario del terreno di Ostaglio? Questo è il primo passaggio prima di parlare d’altro”.
Roberto Celano
“Iervolino ha sempre detto di voler rendere lo stadio fruibile per 365 giorni all’anno nella direzione delle grandi realtà europee. Lo abbiamo recepito anche nella prima riunione della commissione sport. Abbiamo atteso un anno e mezzo in cui è stata riproposta una convenzione più o meno simile a quella precedente. La montagna ha partorito un topolino. La convenzione non dà la possibilità alla Salernitana di investire e alla città di sognare. Deve diventare una convenzione ponte, siamo d’accordo con Milan, per dare la possibilità di strutturare attraverso gli strumenti normativi previsti una proposta tale da consentire alla società e a chi vincerà un bando di gestire lo stadio Arechi in ottica pluridecennale in modo tale da avere un rientro degli investimenti. A Bologna il Comune mette 40 milioni e la società 130 e si rifarà il Dall’Ara con concessione al Bologna per 40 anni, a Bergamo la società ha comprato lo stadio per 6 milioni, a Monza c’è concessione di 45 anni con società che ha ristrutturato lo stadio pagando 10mila euro all’anno di canone al Comune”.
Celano prosegue: “Se non avessimo presentato quella mozione oggi non ci sarebbe dibattito e la questione si sarebbe chiusa da una conferenza stampa smentita dalle parole di Iervolino con una netta chiusura alle aspirazioni mostrate dal presidente. Non vogliamo fare strumentalizzazioni ma offrire la nostra disponibilità alla maggioranza e alla città. In tempi stretti bisogna lavorare a una procedura a evidenza pubblica, un bando o un progetto di finanza, per consentire a chi lo vincerà di gestire lo stadio per 40 o 50 anni. Vanno coinvolti anche i tifosi che sono i fruitori dello stadio. I tifosi hanno un interesse specifico perché vogliono assistere alle partite in un impianto degno. Non comprendiamo la volontà di gestire un bene che il Comune non è in condizione di manutenere lo stadio. Siamo da anni senza curva nord, ad esempio. Abbiamo un grande imprenditore che ha dichiarato di voler farci restare in A per tanto tempo con ricadute importanti, sappiamo quanto sia importante per l’immagine e l’economia della città. Insieme si lavori a una modifica. Non possiamo accontentarci di chiacchiere che volano al vento. Vorremmo che chi è portatore di un interesse specifico segua ciò che accade in consiglio comunale. Non ci consentono le dirette streaming, questa amministrazione è tutt’altro che trasparente. Ma il consiglio è aperto, chi vuole può essere presente, è necessario sostenere un’iniziativa volta a tutelare gli interessi della città. Dobbiamo mettere in condizione Iervolino di avere pari opportunità rispetto ad altri imprenditori che investono in altre città. Gli introiti nel calcio non sono più sufficienti per la sussistenza, ancor più per le squadre di provincia. Se non mettiamo l’imprenditore in condizione di concorrere, si rischia di finire in B. Sono soldi che restano in città, siamo noi che andiamo un uno stadio e vogliamo che sia bello. Il Comune non è in condizione di rispondere alle esigenze dei tifosi. Il Vestuti, ad esempio, è stato abbandonato perché non abbiamo risorse. Un’amministrazione seria non dovrebbe farsi suggerire nulla. Centro sportivo? C’è stata una denuncia di un dirigente della Provincia su Fuorni, sono terreni sovrastimati. C’è un contenzioso noto. Non è mai stato realizzato un disegno della città, ecco perché c’è difficoltà nel trovare i terreni. L’area del Volpe è in vendita ma il prezzo è esoso”.
Dante Santoro
“Un problema di fondo che torna sempre, il metodo della politica sul breve respiro. Si deve sempre giocare alla precarietà perchè su questo c’è la politica del ricattuccio e del far passare la cosa pubblica come la casa di qualcuno. Giù le mani dalla Salernitana. Lo stadio Arechi è la casa della Salernitana, dei tifosi della squadra. Questa è una convenzionuccia da Serie C che è uno schiaffo alla tifoseria. Ribadisco il mio no a questo metodo che purtroppo ha portato a dei risultati perché sul ricatto ci hanno giocato. Bisogna dare la possibilità alla Salernitana di investire. Ok alla convenzione transitoria ma non va bene come soluzione definitiva”.
Donato Pessolano
“Questa convenzione è una prosecuzione di un accordo precedente, è lì che ci siamo rimasti male come cittadini. Ci aspettavamo qualcosa di più. L’amministrazione ha nominato un esperto della materia, fermo restando che Felice Marotta ha dato tanto al Comune. Ho chiesto come mai non ci fosse nessun consigliere comunale in grado di farlo. Allora siamo rovinati. Lo stesso presidente della commissione sport poteva dare dei suggerimenti. Questa cosa non poteva evidentemente finire in mano a qualcun altro. Voteremo la convenzione che ci auguriamo sia transitoria, emendata per dare dei risvolti positivi che Iervolino ha chiesto a gran voce a Montecitorio dopo l’inaugurazione del club dei parlamentari”.
Corrado Naddeo
“Con orgoglio vogliamo rappresentare alla città che rispetteremo il mandato consegnato con il voto libero dei cittadini. Dobbiamo tutelare gli interessi della città. Abbiamo grande senso di responsabilità, siamo propositivi all’interno del consiglio comunale e delle commissioni. Non lavoriamo all’esterno perchè le decisioni si prendono all’interno. Non possono esserci eterodirezioni. Era importante per la Salernitana sottoscrivere il prolungamento della convenzione per sviluppare le attività sportive ma se questo deve essere un ostacolo per tenere chiuso all’interno di un recinto il club creando un limite alla possibilità di andare oltre. Proponiamo di consentire nei termini di legge che ci sia la possibilità per i fondi privati di investire in una strutture che deve diventare un volano per l’economia complessiva dalla città, non funzionare pochi giorni all’anno più qualche concerto. La zona ha qualche difficoltà, va riqualificata; sappiamo quanto Gallozzi abbia contestato il fatto che non ci siano importanti azioni di riqualificazione lì dove c’è un porto turistico che è richiamo per un tipo di economia del mare che ha un grande valore aggiunto. Negli anni questa amministrazione ha avuto un saldo negativo sui conti e ha ritenuto che non fosse una mission fondamentale vendere latte o uova fresche, gestire i parcheggi in piazza XXIV Maggio e ha sancito che fosse complicato gestire il settore dell’energia. Ora non si capisce perché debba avere il pallino in mano di un impianto vetusto e mal tenuto come l’Arechi solo per dire a chi lo utilizza che deve bussare al campanello. Sembra surreale che decine di milioni proposti dalla Regione, invece di venire in soccorso dell’impiantistica cittadina che non è calcio, vengano destinati a questo impianto laddove c’è chi è pronto a investire anche il triplo. La durata pluridecennale sarebbe in funzione delle cifre investite, non figlia di un capriccio”.
Michele Sarno
“Da tifoso ritengo che la società debba essere aiutata nella volontà di fare grossi investimenti. Mi sembra un contratto di affitto tra privati che non rende onore a tutto ciò. Voteremo a favore ma vogliamo che la possibilità di utilizzo si ampli. Dobbiamo dare una grande apertura e consentire a Iervolino di fare un grande investimento e richiamarci al rigore del nostro ruolo di garanti dell’interesse della comunità. Che questo investimento sia della città, in altri ambiti gli investimenti tradiscono operazioni che portano avanti interessi di chi li fa. Noi dobbiamo blindare questo interesse attraverso un accordo anche di 40 anni in cui ci sia il rispetto delle fasce sociali, dei livelli occupazionali. Dobbiamo essere grati a Iervolino però anche questo territorio sta dando a lui molto in cambio. Dobbiamo creare una sinergia che sia propositiva della realizzazione di un progetto a favore della comunità”.
Ancora Sarno: “Doveva esserci una interlocuzione privilegiata con tutto il consiglio comunale. In questo c’è stato un deficit nella Salernitana. Il presidente anziché abbandonarsi a proclami avrebbe dovuto perorare le sue ragioni perché il suo progetto potesse diventare patrimonio comune su cui ragionale. Fin quando questo non ci sarà avremmo solo un messaggio che viene veicolato. Vorremmo capire qual è il progetto, qual è la finalità, qual è la ricaduta occupazionale e se questa potrebbe dare i suoi vantaggi a favore della comunità. Se ci sarà questo, la nostra convinta adesione rimarrà. L’amministrazione comunale dovrebbe comprendere che non è una gara a chi è più bravo. Se l’opposizione dice cose intelligenti forse è il caso che in consiglio comunale. Spesso non partecipo fattivamente perché non mi piace la scena del vedere che si alza e si abbassa una mano sulla base di un ordine ricevuto e poi quando si esce dall’aula tutti danno ragione all’opposizione. Il problema è sulle cifre di un investimento: dovremo garantire che questo bando abbia delle clausole che garantiscano la continuità. Immaginiamo un bando trentennale acquisito da una società che dopo cinque anni cede. Dobbiamo avere garanzie bilaterali”.
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