C’era anche Claudio Lotito oggi nella sede romana della Federcalcio per la riunione del Consiglio Federale (foto in alto, cortesia V. Cassetta). Al tavolo con Gabriele Gravina, presidente della Figc, si è parlato anche del caso tamponi e della necessità di uniformare il sistema dei controlli su calciatori e staff per evitare “malintesi”. Nel resoconto ufficiale, invece, nessun riferimento alla richiesta esplicita della Lega B di legiferare dal punto di vista federale in maniera unica i casi come quello di Salernitana-Reggiana, in cui una delle due squadre è impossibilitata a disputare regolarmente una partita a causa dei numerosi contagi da Covid.
“Ho manifestato la mia preoccupazione sul mancato coordinamento da parte di alcune ASL. Purtroppo siamo l’unica federazione europea ad avere un problema di questo tipo – ha detto Gravina in merito all’iniziale diniego da parte di alcune aziende sanitarie rispetto alla partenza di giocatori per raggiungere i ritiri delle Nazionali – Uniformare controlli su tamponi? È un’idea che avevo già proposto mesi or sono, l’abbiamo approvata venerdì in occasione del comitato di presidenza. Non entro nel merito dell’autodeterminazione delle singole leghe. Ci è stato detto che sarà fatto, l’auspicio è che ci sia una centralità da parte di tutte le leghe, se questo non dovesse avvenire sarà la Federazione a farsene carico”. Gravina ha anche aggiornato il Consiglio in merito allo stato d’avanzamento delle interlocuzioni con il Ministero dell’Economia e delle Finanze sull’auspicato inserimento dei prossimi provvedimenti governativi per trovare forme di ristoro per le società professionistiche, come chiesto a gran voce nei giorni scorsi anche dai club di B. Ben presto, insomma, anche la Lega B dovrà discutere della centralizzazione dei test anti Covid per il torneo cadetto. A proposito di rappresentanti della seconda serie professionistica: presto ne sarà nominato uno per far parte del nascituro Fondo per il professionismo negli sport femminili la cui dotazione è di 2.9 ML nel 2020, 3.9 Ml nel 2021 e 3.9 Ml nel 2022.
Il Consiglio ha votato anche un differimento della scadenza per il pagamento degli stipendi di settembre e ottobre, spostandola al primo dicembre, rispetto al 16 novembre (data già modificata con l’allargamento della stagione scorsa e, conseguentemente, di quella attuale: inizialmente la scadenza era il 30 settembre). Insomma, le società avranno quindici giorni in più per effettuare i pagamenti senza incorrere in sanzioni. Un modo per agevolare i club colpiti dalla crisi derivante da stadi chiusi e situazioni connesse alla pandemia. “A tutela delle retribuzioni più basse, resta immutato il termine del 16 novembre 2020 per il pagamento dei ratei residui riguardanti la mensilità di giugno 2020, ai fini dei controlli federali e della applicazione delle relative sanzioni e restano vigenti le disposizioni per i contratti tra società professionistiche e “tesserati” con compensi annui lordi pari o inferiori ad euro 50.000,00”, aggiunge però la Figc.
Infine, l’approvazione unanime della prima rimodulazione del Budget 2020, cui seguirà la seconda una volta definiti da Sport e Salute i contributi attesi per il nuovo anno. Gravina ha sottolineato come l’apprezzamento del brand della FIGC (con la finalizzazione di 38 partnership) e il conseguente incremento dei ricavi commerciali (raddoppiati rispetto al quadriennio precedente) consentirà di far fronte ad una contribuzione diretta verso le componenti in questo periodo difficile pari a 38 milioni euro. Nello specifico, la rimodulazione del Budget mostra un risultato d’esercizio positivo pari a 2,1 milioni di euro, per effetto del rinvio e/o della riduzione di alcune voci di ricavo e di costo causate dell’emergenza sanitaria. Ciò a fronte di una diminuzione di ricavi caratteristici della Federazione (diritti tv, partecipazione a manifestazione internazionali e quote degli associati), pari a circa il 20% dei proventi inizialmente previsti, che è stata però efficientemente compensata da una corrispondente riduzione dei costi e dall’incremento dei ricavi da pubblicità e sponsorizzazioni.
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