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CBD e calcio: quali benefici per gli atleti? Le evidenze scientifiche

Negli ultimi anni, l’interesse per il CBD (cannabidiolo) nel mondo dello sport è cresciuto in modo esponenziale. In particolare, nel calcio professionistico, dove il numero di partite stagionali è in costante aumento, il CBD è stato valutato come integrazione naturale per il recupero, la gestione dello stress e il miglioramento del benessere generale. Ma cosa dice la scienza? E quali sono i veri benefici riscontrati?

Che cos’è il CBD?

Il cannabidiolo, o CBD, è un composto naturale estratto dalla pianta di cannabis, privo di effetti psicoattivi. A differenza del THC, non altera le funzioni cognitive o percettive, ma interagisce con il sistema endocannabinoide del corpo umano, coinvolto in numerosi  processi biologici: regolazione del dolore, infiammazione, stress, sonno e metabolismo. Negli ultimi anni la sua diffusione in Italia ha avuto un’impennata, con diffusione di negozi e ecommerce attivi nella vendita di suoi derivati come l’hashish CBD.

Nel contesto sportivo, il CBD è stato rimosso dalla lista delle sostanze proibite dell’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) nel 2018, aprendo la strada a studi e sperimentazioni anche tra atleti professionisti.

I benefici del CBD nel calcio secondo la letteratura scientifica

Diverse ricerche, sebbene ancora in fase iniziale per quanto riguarda l’applicazione nello sport d’élite, indicano alcuni benefici potenziali del CBD per calciatori e atleti in generale:

1. Recupero muscolare e riduzione dell’infiammazione

Numerosi studi dimostrano che il CBD possiede proprietà antinfiammatorie grazie alla modulazione delle citochine e all’interazione con i recettori CB2 del sistema immunitario. Nel calcio, dove lesioni muscolari, microtraumi e infiammazioni da sovraccarico sono all’ordine del giorno, il CBD può contribuire ad accelerare il recupero post-partita e a ridurre il dolore muscolare a insorgenza ritardata (DOMS).

Un articolo pubblicato su Frontiers in Physiology (2020) sottolinea come il CBD possa essere efficace nel controllo dell’infiammazione indotta da esercizio fisico intenso, suggerendone l’utilizzo come complemento non farmacologico.

2. Gestione dell’ansia e dello stress

Il calcio moderno, specie ai massimi livelli, è altamente stressante sia dal punto di vista mentale che mediatico. Il CBD agisce sui recettori della serotonina (5-HT1A), influenzando in modo positivo l’umore e riducendo l’attivazione del sistema nervoso simpatico, spesso iperattivo negli sportivi sotto pressione.

Uno studio dell’Università di São Paulo (2019) ha evidenziato che dosi moderate di CBD possono ridurre significativamente l’ansia da prestazione, con effetti paragonabili a quelli degli ansiolitici tradizionali, ma senza sedazione.

3. Qualità del sonno

Il sonno è fondamentale per la prestazione atletica e il recupero. Il CBD ha mostrato effetti positivi sulla qualità del sonno, aumentando la fase di sonno profondo e migliorando la latenza del sonno (tempo impiegato per addormentarsi). Per i calciatori che viaggiano spesso o che vivono ritmi intensi di allenamento e partite, un sonno rigenerante è essenziale.

Uno studio pubblicato su The Permanente Journal ha riscontrato che oltre il 66% dei soggetti che assumevano CBD ha riportato un miglioramento della qualità del sonno dopo un solo mese di utilizzo.

4. Neuroprotezione e prevenzione del trauma cranico

Anche se la ricerca in questo ambito è ancora in fase iniziale, alcune evidenze suggeriscono che il CBD potrebbe avere un potenziale effetto neuroprotettivo, utile nel calcio dove sono frequenti colpi di testa, contrasti e microtraumi ripetuti. Studi su modelli animali indicano che il CBD potrebbe contribuire a limitare i danni cerebrali causati da traumi ripetuti.

Un tema ancora aperto

Nonostante questi dati promettenti, la comunità scientifica invita alla cautela. Gli studi sugli atleti sono ancora limitati, e molti risultati derivano da modelli preclinici o da studi su piccoli gruppi. Inoltre, la risposta al CBD può variare in base a dosaggio, frequenza, forma di assunzione e sensibilità individuale.

Inoltre al momento in Italia il ddl Sicurezza, seppur oggetto di ricorsi e bocciato pochi giorni fa dalla Cassazione con un giudizio non vincolante, ha messo al bando il CBD in Italia, generando proteste civili e tensioni da parte degli addetti ai lavori.

 

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