Gongola ma non troppo Fabrizio Castori. Il tecnico granata da un lato si gode il successo sul Brescia, dall’altro è consapevole dell’importanza delle prossime partite, a partire da quella di Lecce in programma il prossimo 2 aprile. Quella di oggi è stata “una delle migliori prestazioni” del campionato secondo Castori il quale ha sottolineato l’avvicinarsi “della fine della stagione”. E proprio in vista del rush finale – iniziato questa sera – il tecnico granata è ottimista perché “la squadra è in condizione e migliora di partita in partita. Abbiamo grande fiducia in vista dello sprint finale”.
Uno sprint con quatto scontri diretti tra le mura amiche per i granata: “Il fattore campo conta perché si evita la trasferta che richiede un dispendio di energie. La squadra è in forma e ripeto, questo mi lascia fiducioso perché ora le partite diventano importantissime. La squadra è cresciuta sotto tutti i punti di vista, ci avviciniamo al finale di campionato con le marce giuste. Mancano otto partite, la prossima sarà durissima ma siamo lì anche noi. Vogliamo giocarci le nostra chance, sicuramente abbiamo le carte in regola per essere estremamente competitivi”.
Unico neo della serata, il non aver chiuso la partita: “L’1-0 ti porta a mantenere alta la concentrazione, è un esercizio, anche se oggi avremmo potuto fare un altro gol. Certamente abbiamo dimostrato di essere una squadra importante. Cicerelli seconda punta? In quel momento serviva un giocatore con le sue caratteristiche, si è reso utile nei minuti finali come Kupisz e Schiavone, la squadra vive di queste situazioni”.
Impossibile, a questo punto, non pensare concretamente all’obiettivo promozione: “La squadra è convinta di avere una opportunità importante, il risultato finale è frutto di quello che facciamo di partita in partita e soprattutto in settimana. Quello che conta è la crescita di questo gruppo, oggi abbiamo battuto una squadra forte. Non devo dirlo io, sono i numeri a parlare. Ora approfitteremo di questa sosta per recuperare energie fisiche e nervose, poi vedremo come andrà a finire”. La mossa di Anderson ha sorpreso tutti, Brescia compreso: “Avevo in mente l’idea di inserire Anderson per andare ad aggredire l’avversario e ha interpretato alla perfezione il ruolo. Gondo? È in condizione, ha gamba e riesce a dare ritmo alla squadra. Gli elogi vanno estesi a tutti perché oggi abbiamo fatto davvero una grande partita”.
Prima della partita di Lecce, la Salernitana è attesa dalla sosta che, evidenzia Castori “c’è per tutti. Cercheremo di seguire un programma adeguato. Da un lato sarà utile a recuperare forze ed energie però avremo lo scontro diretto di Lecce, contro l’avversario più temibile in questo momento. Dovremo subito riattaccare la spina per arrivare pronti a questo appuntamento. Noi non gestiamo, chi scende in campo deve dare tutto. Gestione è una parola che non fa parte del mio vocabolario. Se un diffidato viene ammonito pazienza, giocherà qualcun altro. L’importante è andare forte e spingere al massimo”.
E a Salerno si comincia a parlare di Castorismo: “La ‘castorizzazione’ è nata tanti anni fa, a Lanciano. Se un allenatore dà la sua impronta vuol dire che incide e che ha una mentalità, una sorta di metodologia che io seguo da anni. Non seguo le mode, me ne frego, ma il mio modo di fare calcio. Alleno da anni e ho sempre seguito la mia linea, il fatto che si parli di ‘Castorismo’ per me è un complimento, vuol dire che do una identità precisa alla squadra. Rinnovo? Ora abbiamo altri pensieri per la testa, siamo in ballo e vogliamo ballare. Al resto penseremo dopo”.
Infine un parallelo col Carpi che conquistò la promozione in Serie A: “Come squadra questa Salernitana è diversa dal Carpi. Ci sono differenze, anche ambientali, ma il marchio di fabbrica è lo stesso. A Carpi ci fu un’esplosione inaspettata di molti ragazzi, vincemmo il campionato a cinque partite dalla fine, subimmo 28 reti. La mentalità è simile ma ci sono delle differenze”.
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