Cardinale a R. Alfa: “Giocare a Salerno non è semplice, social network hanno peggiorato la situazione”

Nativo di Pollena Trocchia, Roberto Cardinale è rimasto legatissimo alla piazza di Salerno dove ha giocato per ben otto anni intervallati in tre parentesi venendo fuori dal settore giovanile della Salernitana Sport. Oggi il difensore classe ’81 non ha ancora appeso gli scarpini al chiodo e gioca in Serie D con la maglia del Portici seguendo però sempre le sorti della compagine granata: “Il campionato di Serie B è molto impegnativo, bisogna far fronte anche ai tanti turni infrasettimanali con infortuni e squalifiche – Ha dichiarato Cardinale a R. Alfa – La Salernitana ha avuto un cammino altalenante ma può centrare i play-off e me lo auguro, avevo scommesso che quest’anno si sarebbe festeggiato il centenario con la promozione diretta. I tifosi lo meritano, sono ‘malati’ di calcio, sarebbe un giusto premio per una piazza che non è seconda a nessuno in Italia”.

Una piazza calda che negli ultimi mesi sta facendo i conti con un netto calo di presenze all’Arechi: “Se lo spettacolo non piace restano solo i fedelissimi. Ripeto, il cammino è altalenante ed è normale aspettarsi questi numeri ma credo che con qualche buon risultato la passione possa riaccendersi. Le pressioni? A Salerno ci sono stato per tanti anni, giocare lì non è facile. Bisogna essere professionisti al 100% soprattutto fuori dal campo, ho visto calciatori e allenatori ‘sbroccare’ perché ci sono tante critiche. Prima un po’ meno, con la diffusione di internet la situazione è diventata più pesante. É giusto che il tifoso si senta importante, ancora oggi ai miei compagni di squadra ricordo che dai tifosi bisogna accettare tutto. In passato ci dicevano di non farci condizionare da giornali e televisioni ma non tutti hanno la capacità di isolarsi. Migliorini? Ha una struttura importante, nel calcio moderno avere le sue caratteristiche è un vantaggio. Sono contento per lui, mi auguro che tutti possano dare il massimo in questo finale di stagione”.