La fiera dell’assurdo e del paradosso. Un caos enorme, un corto circuito in cui risulta impossibile trovare una via di fuga che non possa lasciarsi alle spalle una pletora di scontenti, con scontati (ulteriori) strascichi nelle aule giudiziarie. Il provvedimento cautelativo del Tar del Lazio ha rimesso in discussione il format della Serie B a 19 a due mesi esatti dall’avvio del campionato e con otto giornate già disputate. Peraltro il tribunale non è entrato neanche nel merito della discussione e si è riservato di farlo il prossimo marzo, con le lungaggini tipiche della giustizia amministrativa ma assolutamente incompatibili con i ritmi calcistici. Ed ora che succederà? La Lega B tira avanti come un caterpillar, impugnando il provvedimento di sospensione al Consiglio di Stato con l’appoggio delle 19 singole società costituitesi in appoggio al ricorso. Per martedì 30 fissato il Consiglio Federale che dovrebbe mettere la parola fine sulla vicenda. Varie le ipotesi: ripristino immediato del format a 22 squadre, con conseguente diramazione della graduatoria degli aventi diritto al ripescaggio (ancora misteriosa) e ridefinizione immediata dei calendari in cui sarebbero considerate valide le gare già disputate oppure possibilità di arrivare ad un accordo transattivo su base economia delle società danneggiate. Comunque vada sarà un bagno di sangue che ha nell’ex commissario Fabbricini il principale responsabile.
Resta compatto il fronte dei presidenti di B. Dopo le dichiarazioni del co-patron granata Mezzaroma si registrano le dure invettive del presidente del Perugia Massimiliano Santopadre: “Vi lascio immaginare da soli lo tsunami che potrebbe crearsi con un mutamento del format arrivati a questo punto della stagione – ha tuonato sulle colonne di gianlucadimarzio.com – Non è un discorso di torto o ragione, è un discorso di regolarità verso un campionato i cui presidenti non hanno fatto altro che rispettare le regole, non hanno fatto altro che obbedire a quanto statuito dalla ‘madre’ Federazione.Penso al mio amico Sebastiani presidente del Pescara, attualmente primo in classifica, che dopo otto giornate si vede azzerare tutto e magari poi arriva dodicesimo o quindicesimo. Ma la Federazione si rende conto del danno che creerebbe una cosa del genere? Si rende conto che diventerebbe un campionato anomalo e arrivati alla fine tutti i club impugnerebbero la classifica? Il giorno 13 agosto la Federazione ci comunica che non ci sono i ripescaggi, i quali in ogni caso rappresentano un’opportunità e non un diritto – prosegue Santopadre – Noi non abbiamo fatto altro che attenerci alle regole e rispettare quanto ci è stato detto di fare. Abbiamo ottemperato agli ordini della FIGC che ci ha detto di partire con il campionato a 19. Oggi non va più bene? Oggi è tutto stravolto? Tra battaglie legali, sentenze date su Twitter, altre su Facebook, la politica che entra nel pallone, ne abbiamo viste di tutti i colori. Ci hanno attaccato, ci hanno sbeffeggiato, ci dicono che ci siamo venduti per 600.000 euro, a me sono arrivati auguri di morte su Facebook, ma per cosa? Per aver rispettato le regole? Per esserci attenuti al dettato della Federazione?. Con tutto il rispetto che io nutro per la figura del giudice, soltanto adesso dopo sentenze plurime la signora Panzironi ci dice il contrario. E poi non abbiamo ancora visto le comiche finali, perché scoppierà sicuramente una guerra a colpi di denunce penali e ricorsi tra le squadre che chiedono il ripescaggio. E noi che cosa dovremmo fare, interrompere il campionato? Ce lo dicesse la nostra casa, la Federazione che cosa dobbiamo fare. Se la B dovesse tornare a 22 sarò il primo a fare causa alla Federazione e chiederò 8/9 milioni di risarcimento perché questa è la stima del danno che subirebbe il Perugia. E a cascata tutti gli altri 18 club farebbero la stessa cosa. Io il 13 agosto sapendo che il campionato era a 19, e quindi che maggiore fosse la competitività, ho speso 2 milioni. Se il Perugia arriva a un punto dalla Serie A chiedo 40 milioni alla Federazione, che è la stessa cifra che prenderemmo in Serie A, perché avrebbero alterato loro la regolarità del campionato”.
Pesante l’attacco a Francesco Ghirelli, attuale segretario della Lega C nonché candidato alla successione di Gravina alla guida della terza serie: “Mi trovo costretto, ogni volta, a sentire le sue paternali. Ci dice ‘Signori, voi dovete giocare per i bambini’. Noi stiamo giocando, siete soltanto voi che continuate a rinviare le partite. Il primo campionato ad essere alterato è proprio il suo. Se domani il Pisa secondo in classifica vedesse togliersi quattordici punti sarebbe regolare? Siamo tutti uniti al fianco del nostro presidente di Lega, Mauro Balata una persona onesta e perbene. Non stiamo facendo i ribelli né tanto meno stiamo negando qualcosa a qualcuno. Rispetto moltissimo le squadre che chiedono il ripescaggio, ma non possono sentirsi derubate di un qualcosa che arrivati a questo punto del campionato non può avere più ragione di esistere. Io ho vinto sul campo sia la C2 che la C1 spendendoci anche tanti soldi, auguro a queste società tutto il bene. I campionati vanno vinti sul campo non nelle aule dei tribunali o ricorrendo alla politica. Noi, Lega B, non abbiamo fatto altro che obbedire a quanto ci è stato detto dalla nostra Federazione. Quella stessa che, oggi, si auto-disconosce. Gravina disconosce quanto ha detto il suo predecessore, secondo voi è una cosa normale?”.
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