ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Bove, Smalling, Ibanez (1′ st Llorente); El Shaarawy, Tahirovic (1′ st Matic), Camara (29′ st Cristante), Zalewski; Wijnaldum (22′ st Abraham); Solbakken (1′ st Pellegrini), Belotti. A disp: Svilar, Boer, Mancini, Darboe, Celik, Missori, Volpato, Cherubini. All: Mourinho.
SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Daniliuc, Gyomber (26′ st Lovato), Pirola (33′ st Troost-Ekong); Kastanos (14′ st Mazzocchi), Bohinen (26′ st Vilhena), Coulibaly, Bradaric; Candreva (34′ st Botheim), Dia; Piatek. A disp: Sepe, Fiorillo, Bronn, Sambia, Nicolussi Caviglia, Maggiore, Iervolino, Crnigoj, Bonazzoli. All: Sousa.
NOTE. Marcatori: Candreva al 12′ pt, Dia al 10′ st (S), El Sharaawy al 2′ st, Matic al 38′ st (R). Ammoniti: Gyomber, Ochoa, Daniliuc, Dia (S), Zalewski (R). Angoli: 6-4. Recupero: 7′ pt, 7′ st.
Un’altra grande prestazione, un’altra impresa sfiorata. Un’altra partita in cui la Salernitana ha fatto vedere – a ragione – di potersela giocare contro chiunque e su tutti i campi. Il 2-2 finale premia soltanto in parte la squadra di Sousa che con una gestione più lucida e smaliziata delle palle inattive a sfavore (tallone d’Achille granata e punto di forza giallorosso) avrebbe potuto portare a casa l’intera posta in palio. Sarebbe stato all-in all’Olimpico dopo il colpaccio contro la Lazio dell’ottobre scorso. Sarà per la prossima volta. Restano nella mente le gemme di Candreva e Dia, due calciatori su cui costruire la Salernitana che verrà. Ad ogni costo.
LA CRONACA. Mourinho pensa già alla finale di Budapest contro il Siviglia e risparmia gran parte dei titolari. Dybala non va neanche in panca, in attacco c’è Solbakken con Belotti. Bove arretra in difesa, cerniera di centrocampo quasi inedita formata da Tahirovic e Camara. Sousa fa tirare il fiato a Mazzocchi e ripropone Kastanos. C’è Candreva con Dia a supporto di Piatek, in mezzo fiducia a Bohinen accanto a Coulibaly.
La Roma prova a fare la voce grossa fin dalle battute iniziali, ma la Salernitana si difende con ordine. Linee compatte ed aggressive, giallorossi al solito pericolosi solo su palla inattiva. Al 5′ il colpo di testa di Smalling non impensierisce Ochoa. Al 12′ la Salernitana passa. Coulibaly alza la testa e apre il compasso per il taglio millimetrico di Candreva che s’infila tra le maglie della statica difesa giallorossa e con un delizioso esterno destro lascia impietrito Rui Patricio.
Esplode il settore ospiti, la Roma accusa il colpo. La Salernitana è padrona del campo e tiene saldamente in mano il possesso palla. Kastanos al 17′ prova il mancino dalla distanza, Rui Patricio blocca a terra. La Roma gira a vuoto e Mou la ridisegna: Zalewski passa a sinistra con El Sharaawy, Solbakken va a destra con Wijnaldum.
Al 32′ tentativo Roma con El Sharaawy su suggerimento di Bove. Al 35′ missile di Bohinen dopo un giropalla avvolgente dei granata, conclusione di poco alta. Al 37′ break di Zalewski. Il polacco recupera palla con le cattive su Candreva, si fa tutto il campo e conclude con un tiro di destro alto. In pieno recupero la Salernitana rischia la beffa. Colombo – metro a dir poco permissivo il suo – non fischia fallo di Solbakken su Coulibaly e decreta corner per la Roma. Batte El Sharaawy, svetta Ibanez che in due tempi manda alle spalle di Ochoa. Azione viziata da un precedente fallo di mano di Belotti, Colombo annulla dopo lunghissimo consulto al VAR.
Mou rivolta la Roma come un calzino nell’intervallo. Dentro Llorente, Matic e Pellegrini, restano negli spogliatoi Ibanez, Tahirovic e Solbakken. Proprio il capitano giallorosso è subito determinante. Prima guadagna con furbizia un calcio di punizione, poi s’incarica della battuta. Ochoa respinge con i pugni, El Sharaawy brucia Kastanos e insacca da posizione defilata. E’ un’altra Roma, per convinzione, peso specifico ed aggressività. Il Faraone sfiora la doppietta dopo uno scarico di Matic, palla in curva.
Al 10′ la Salernitana rimette la freccia. Piatek si stacca dalla marcatura di Smalling, Candreva lo pesca con un lancio millimetrico. Il polacco difende bene la sfera e riesce a servire l’accorrente Dia che con un delizioso tacco deposita alle spalle di Rui Patricio. Sousa corre ai ripari e richiama Kastanos, in difficoltà su El Sharaawy, per affidarsi alla corsa di Mazzocchi.
Scelta che sortisce subito effetti. L’esterno di Barra si rende protagonista di due affondi sulla fascia su cui la difesa della Roma si salva a fatica. Girandola di cambi. Entra anche Abraham per Wijnaldum, nella Salernitana Lovato e Vilhena per Gyomber e Bohinen, poi Troost-Ekong e Botheim per Pirola e Candreva. Roma pericolosa con l’incornata di Abraham al 36′, Ochoa attento in presa. La Roma spinge e al 38′ trova il pari. Manco a dirlo da palla inattiva, cavallo di battaglia della Roma. E’ Matic a ribadire in rete il batti e ribatti in area piccola. La palla passa sotto le gambe di Lovato, nulla può Ochoa.
Nel mentre arriva la notizia della penalizzazione inflitta alla Juve che rimette in corsa la Roma per il quarto posto. Colombo ci mette del suo decretando ben sette minuti di recupero. Cristante di testa ha la palla del colpaccio ma la spedisce debole tra le braccia di Ochoa. Zalewski s’aggrappa a Dia per impedirne la ripartenza, nasce un parapiglia tra le panchine. Ne fa le spese Rampulla, espulso. Finisce 2-2, altra impresa sfiorata dalla Salernitana che porta a casa un pareggio prezioso e si toglie lo sfizio di aver strappato almeno un punto contro ognuna delle altre diciannove squadre di A.
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