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Breda, nessun passo indietro: “Non abituato a scappare. Mille motivi per credere alla salvezza”

“Le responsabilità sono di tutti quanti, mie e della squadra”, così Roberto Breda ha iniziato la conferenza stampa della partita di oggi tra la sua Salernitana ed il Palermo. Il tecnico della Bersagliera ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento negando qualsiasi tipo d’indiscrezione sulle sue dimissioni. L’allenatore dell’ippocampo non ha accettato soprattutto il secondo gol: “Nel primo tempo non siamo partiti male nei primi minuti. Abbiamo fatto le cose a metà essendo fuori tempo nella seconda parte del pressing. Il primo gol fa parte di un episodio inevitabile, ma la seconda rete era da evitare. Abbiamo alternative di gamba che ci avrebbero portata a riprenderla, cosa che abbiamo fatto nel secondo tempo. Ho cambiato solamente un giocatore rispetto alle scorse gare ma non è giusto incriminarlo. Non è solamente colpa di Raimondo per quello che è capitato. Nel primo tempo c’era l’idea di attaccare la profondità e nel secondo tempo di aggredire gli spazi all’interno del campo. Non ci siamo riusciti perché dopo il gol siamo andati in tilt. Sta capitando e non deve accadere. Abbiamo caratteristiche per recuperare una rete, ma non due. Spiace perché tenevamo alla gara per la classifica e per Celeste”. I granata hanno avuto una reazione d’orgoglio nel secondo tempo. Parentesi aperta anche sui risultati delle concorrenti in zona salvezza: “Tante volte non riusciamo ad interpretare le nostre idee con alcune aggressioni che all’inizio non vanno bene. Non bisogna smettere di aggredire. Nella difficoltà non dobbiamo mettere in discussione le cose che stiamo facendo. Nel secondo tempo le cose hanno funzionato soprattutto in casa. I risultati delle altre non so se abbiano influito o meno, possiamo solamente prenderne atto. Eravamo quasi costretti a vincere e questa situazione l’abbiamo sentita forse nel primo tempo. Non dobbiamo regalare tempi o parti di tempo per ansia o perché le cose non andavano come dovevano andare. Dobbiamo mettere da parte gli errori e continuare a spingere. Tenere botta nel primo tempo avrebbe significato un secondo tempo completamente diverso con una rete che segnata prima avrebbe creato uno scenario diverso”.

La guida dell’ippocampo crede comunque alla permanenza in Serie B: “La situazione non è tanto diversa da quando sono arrivato. Ci sono anche alcune cose da salvare come le partite senza subire reti, vedo sempre una squadra viva che non demorde. La dimostrazione è come anche nelle difficoltà riusciamo a reagire, penso alla Reggiana che ha preso 5 reti o il Cosenza che prendendone una ne prende tre. Nel gruppo ci sono dei valori. Adesso ci sono 7 partite e ci credo per mille motivi alla salvezza sapendo che fino ad adesso non dovevamo fare di più e sapendo che la squadra c’è e che bisogna provarci fino alla fine. Alla società sta giudicare il mio operato”. Nessun pensiero alle dimissioni: “Non ho ancora visto nessuno della società. Non sono abituato a scappare e la squadra sicuramente ha delle difficoltà. Come è giusto che sia chiedo ai ragazzi di non trovare alibi e di lavorare sui difetti. Sono il primo che vuole lavorare su questo. Le scelte spettano sempre alla società”. Rimorsi per quello che poteva essere il secondo tempo: “Purtroppo vedo solamente i finali in crescendo. Stavamo anche per recuperare la partita e c’erano opportunità per fare un finale diverso. Il difetto d’atteggiamento nasce molto prima del mio arrivo. Stiamo affrontando questa situazione ed a volte ci scappa di mano. Vogliamo fare un finale di campionato diverso”.

Sul briefing post partita, Breda ha confermato, ai microfoni di Lira Tv: “Non ho visto nessuno della società (il confronto evidentemente è avvenuto solo con i calciatori senza il mister nda). La squadra voleva fare qualcosa in più per la squadra, per la tifoseria, per Celeste. Il primo gol non è bello, potevamo fare cose diverse. Poi succede, ma denota un tipo di passività. Andare a riposo sullo 0-2 ha pregiudicato il match”. Classifica pesante: “Volevamo fare bene per la classifica che ci ha visto allontanare dalle altre. Volevamo far bene anche per Celeste. Ma nel primo tempo abbiamo subito questo stato d’animo. Facendo le stesse cose che avevamo preparato, poi, abbiamo fatto meglio nella ripresa. E dobbiamo capire che dobbiamo giocarci le nostre armi per tutti i 90 minuti”. Cosa non è andato: “L’idea era di avere un primo tempo in cui si attaccava la profondità e riempivi l’area, ecco perché i due attaccanti. Poi li abbiamo serviti i due attaccanti, ma nella fase di non possesso eravamo in ritardo sul pallone. E’ un peccato perché sapevamo quello che dovevamo fare, ma non ci siamo comportati bene in occasione dell’episodio negativo che è arrivato”.

Sulla scelta di Raimondo al posto di Verde: “Il primo tempo non è dipeso da Raimondo. Sennò quando non gioca mi chiedete perché non lo schiero. Quando lo schiero mi dite perché non ha giocato Verde. A questi livelli è fondamentale l’equilibrio, vedi quello che è successo ieri alla Reggiana contro il Sassuolo”. La squadra non ha mostrato la disperazione della lotta salvezza: “Avevamo tanto da perdere e infatti ci è costato nel primo tempo. La disperazione la vedi anche nei secondi tempi, quando andiamo contro tutte le difficoltà. Il problema è la sbagliata gestione dei momenti complicati nel primo tempo. Ci sono stati 3-4 episodi importanti, se facciamo gol prima, magari il finale sarebbe andato diversamente”. Sull’ipotesi dimissioni: “Se i ragazzi non mi volessero, farebbero dei secondi tempi diversi. La società ha poi persone che sono in grado di decidere. Io credo ancora che abbiamo le possibilità di salvarci, lo sapevo da quando sono arrivato. Prima non era stato fatto tanto meglio, anzi. Non sono abituato a lasciare le cose, ma cerco di trovare le soluzioni”.

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