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Breda confermato, parla Valentini: “Sotto la sua gestione saremmo salvi. Salerno e la Salernitana non devono retrocedere”

Nonostante il ko col Palermo e un penultimo posto in classifica, la Salernitana va avanti con Roberto Breda in panchina. Le valutazioni del club hanno portato al non voler puntare su un altro allenatore, a spiegare il perché della scelta è stato il direttore sportivo della Salernitana, Marco Valentini, in una lunga intervista rilasciata ai tg delle principali emittenti salernitane. “Sono stato chiamato a dicembre, dopo la sconfitta di Catanzaro, con la società che era preoccupata di fare lo stesso campionato dell’anno scorso, ovvero con una squadra destinata alla retrocessione. Con l’arrivo mio e di Breda è iniziato un nuovo corso, con l’intento di non compiere gli stessi errori fatti gli anni precedenti. Dagli errori, che si possono commettere, bisogna imparare. Il mio pensiero è che quando le squadre sono in difficoltà, la cosa più facile per tutti è credere che i problemi si risolvano cambiando gli allenatori. La storia però è un’altra e lo testimonia anche questo campionato di B. Tutte le squadre che lottano per la salvezza, tranne Carrarese e Mantova, hanno cambiato allenatore, ma restano comunque coinvolte nella lotta per non retrocedere; il Frosinone ha fatto uno scatto, ciò che mi aspettavo per noi, ma non è matematicamente salvo. Penso che anche la Salernitana possa infilare un filotto come il Frosinone; credevo che lo avrebbe potuto fare, vincendo a Cesena.

Insomma cambiare allenatore non vuol dire avere per forza risultati e risolvere i problemi. Personalmente io devo basarmi su altre valutazioni, non emozionali. Dal 2 gennaio la Salernitana, con Breda, ha fatto 11 punti in 12 partite, più punti hanno fatto solo il Sudtirol e il Frosinone; ciò vuol dire che, nella gestione Breda, la Salernitana sarebbe salva – ha spiegato il dirigente -. Ovviamente non sono soddisfatto di come vanno le cose, perché questa squadra poteva certamente avere più punti, per le prestazioni fatte, ad esempio a Cesena e in casa col Frosinone. Siamo in un momento in cui ci manca continuità. In 7 partite, con cinque scontri diretti, possiamo trovarla. Le valutazioni di una società non dipendono dai risultati o dall’umore della piazza. Ci siamo sempre confrontati, anche dopo le vittorie, io, l’allenatore e l’ad, per capire sempre come migliorare. Dopo la partita col Palermo, squadra molto forte che però non ci ha preso a pallonate e con cui siamo rimasti in partita, abbiamo fatto dei ragionamenti e abbiamo optato per non cambiare l’allenatore; cambiarlo non avrebbe portato benefici, anzi. Lo scorso anno sono stati cambiati quattro allenatori e l’epilogo è stato quello che è stato. Breda ha 300 panchine in Serie B e ci sta che, dopo una gara persa, per l’attaccamente che ha alla Salernitana, non fosse contento. Ha la forza e la struttura per cambiare la situazione”.

Valentini si aspetta insomma una reazione già dalla gara di sabato a Castellammare: “In Serie B una squadra deve essere intensa e avvelenata, queste cose le ho dette ai ragazzi quando sono arrivato. La Juve Stabia ha le sue motivazioni, ma noi pure ne abbiamo tante, perché veniamo da una sconfitta e perché siamo in basso. C’è grande unità, compattezza e voglia di risalire. Il nostro obiettivo è piu importante del loro, perche questa società e questa città non devono retrocedere, abbiamo i mezzi per salvarci. Non servono le chiacchiere, bensì i fatti per lavorare e migliorare vari aspetti”.

Il dirigente marchigiano ha tracciato anche un bilancio del calciomercato invernale: “Quando si fa il mercato si cerca di rinforzare la rosa, nel complesso. Io ho preso 9 giocatori, la Sampdoria ne ha presi 11 e non tutti giocano, il Sudtirol 6, il Frosinone 6, la Carrarese 3, il Brescia 1, che non gioca. Noi abbiamo preso dei giocatori per rinforzare un undici titolare e anche per avere dei cambi e per avere caratteristiche diverse nei vari reparti. Mancava, ad esempio, un calciatore di quantità in mezzo al campo, abbiamo inserito Girelli, Zuccon e Caligara. Ovviamente ci sono delle gerarchie. La rosa, secondo me, prima non aveva determinate caratteristiche. Per il resto Christensen, Lochoshvili, Zuccon, Corazza, Cerri giocano tutti, Raimondo ha giocato alcune partite e altre no. I giocatori presi sono stati quindi utilizzati. Cerri e Raimondo li volevano in tanti, tra B e A. Per gli attaccanti spesso è anche un discorso psicologico. Cerri stava facendo la differenza, il rigore di Cesena lo ha abbattuto; Raimondo è giovane, lo scorso anno aveva meno pressioni e ha fatto meglio, qui a Salerno ne ha di più e non le ha rette. Penso che abbiamo preso due dei migliori attaccanti nel panorama cadetto. Pohjanpalo non sarebbe venuto alla Salernitana in zona salvezza, bensì sarebbe andato solo al Palermo, per lasciare la A. L’operazione sarebbe costata di cartellino 5 milioni, più 2,5 milioni di stipendio al calciatore per tre anni, per un totale di 20 milioni. Non credo che nessuna squadra di B, tranne il Palermo, potesse fare un’operazione del genere. I numeri sono incontrovertibili. Difensivamente la squadra ha preso meno gol di alcune squadre che lottano per obiettivi diversi. Siamo riusciti quindi a dare un equilibrio. Lo step successivo era quello di migliorare la fase offensiva. Le prime partite hanno mostrato qualcosa, poi ci siamo inceppati, ma credo di aver preso calciatori validi che sono in difficoltà e vanno aiutati. Con qualche gol in più avremmo avuto certamente qualche punto in più”.

Infine Valentini ha spiegato come il segreto per centrare la salvezza possa essere immedesimarsi nella gente: “Il campionato si deciderà per tutti, tranne per le prime posizioni, all’ultima giornata. La Salernitana si deve salvare e noi siamo qui, notte e giorno, per questo. Bisogna avere coscienza delle difficoltà, prenderle di petto, affrontarle e avere pazienza, ovvero lavorare bene per arrivare all’obiettivo finale. Io non vado in giro, perché lavoro molto. Quando l’ho fatto, ho raccolto la sofferenza e l’attaccamento dei tifosi per questa squadra, io devo trasferire queste emozioni al gruppo squadra. Solo con l’assorbimento di questi sentimenti la squadra può capire quanto sia importante la salvezza, cosa già nota. Dobbiamo ripagare la gente, come se noi fossimo di Salerno, innamorati di questa maglia, con lo spirito giusto per le ultime 7 partite”.

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