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Bonatti su Tongya e Gentile: “Ottimi giocatori, Petrachi sta prendendo gente che ha fame”

Ieri pomeriggio, durante la consueta diretta serale dal ritiro granata di Rivisondoli, è intervenuto ai microfoni di SalernitanaNews Andrea Bonatti, ex assistente allenatore granata nella stagione 2015/16 con un passato sulla panchina della Juventus Primavera, dove nel 2019/20 ha allenato anche il neo acquisto della Salernitana Franco Tongya.

Proprio sul classe 2002 Bonatti ha voluto sottolineare “il coraggio di un ragazzo che, alla sua età, ha scelto di fare delle esperienze all’estero, prima a Marsiglia e poi in Danimarca e a Cipro. Questo è un aspetto caratteriale molto importante per emergere nel calci, soprattutto in una realtà come quella di Salerno. Probabilmente Marsiglia non è stata la tappa perfetta per esporre tutto il suo potenziale, ma sono convinto che sia un giocatore che può dare un contributo importante in un campionato come la Serie B. Non si risparmia mai, quindi credo che sarà molto apprezzato dalla tifoseria salernitana”.

Qual è il ruolo dell’ex juventino? “Secondo me è una mezzala pura, molto completa. – risponde Bonatti – Se giochi con il 4-2-3-1, però, potrebbe giocare anche sulla trequarti, ma probabilmente non ha abbastanza gol per essere decisivo in quella posizione. Potrebbe essere schierato anche in uno dei due slot della mediana, se c’è bisogno che uno dei due si inserisca, oppure potrebbe fare l’esterno se dal suo lato c’è bisogno di un esterno che rientri al centro del campo per far spazio all’avanzamento del terzino“.

Bonatti ha poi parlato dell’imminente stagione che sta per cominciare e delle possibili similitudini con la sua esperienza in granata: “Non so se ci siano tante similitudini con il nostro arrivo a Salerno. Sicuramente dopo una retrocessione bisogna stare attenti. La retrocessione dalla Serie A porta a dover recuperare qualche dogma del campionato cadetto, cioè: corsa, sacrificio e generosità. Poi successivamente bisogna ritrovare i valori tecnici”.

L’anno scorso Bonatti ha guidato il Fiorenzuola in Lega Pro nella prima parte della stagione. Alle sue dipendenze ha avuto un altro volto nuovo in casa granata, Davide Gentile: “Un ottimo giocatore. L’ho voluto fortemente l’anno scorso. Ha fatto un percorso calcistico negli ultimi anni che lo ha portato a un calcio dinamico, di funzione, che l’ha aiutato a completarsi. Può giocare in diverse posizioni. Ci siamo sentiti, mi ha chiesto un parere prima di accettare Salerno. Mi pare di aver capito che giocheranno a quattro dietro, lui può fare il terzino che spinge e che viene dentro il campo, può giocare sia a destra sia a sinistra, anche se lo storico è poco per poterlo valutare in altra posizione. Può giocare in mezzo al campo, non da mediano ma venendoci da fuori come fa Cucurella col Chelsea. Lo faceva anche Maresca col Leicester, costruiva a 3 e difendeva a quattro. Non so come farà Martusciello ma so che Gentile è duttile, intelligente, dotato fisicamente e con discreta tecnica”.

Per Bonatti, “Petrachi sta facendo una cosa molto simile a quanto fece al Torino appena arrivò. Nel mercato di gennaio rivoluzionò la rosa mandando via i big e prendendo ottimi giocatori di terza serie, tra cui il ‘nostro’ Scaglia che era al Lumezzane con me e Menichini. Era il 2010. Giusto fare così a mio avviso. Il problema delle retrocesse è che se non recuperi subito la fame, caratteristica tipica della B insieme alla corsa, devi stare attento altrimenti la caduta non si arresta. Serve gente con questa voglia; meglio perdere chi è più bravo ma meno adatto o che guadagna troppi soldi. A Salerno ci sono pressioni diverse da altre realtà, devi avere stabilità caratteriale”.

Che serie B si aspetta? “È un campionato sempre uguale. Ogni anno ci sono sette-otto potenziali candidate alla vittoria, è l’unico campionato in cui ne puoi citare così tante e c’è l’idea che una di questa poi possa toppare e rischiare la retrocessione. Poi hai realtà come il Cittadella che i pronostici danno in fondo e poi arrivano a metà classifica o playoff. È tutto imprevedibile, il campionato più bello che c’è. In B, a differenza della Serie C, puoi essere leggermente inferiore ma puoi farcela se usi altre caratteristiche. Direi anche occhio al Pisa, che non ha cominciato coi fuochi d’artificio ma può vincere. Se si sveglia Cellino e vuole andare in A, anche il Brescia può diventare una candidata. E poi, è facile dire Palermo per il City Group che ha alle spalle ma bisogna aspettare. La Samp ha preso Coda, è un segnale come il riscatto di Tutino da parte del Cosenza: chi dice che anche il mio amico Ursino lì non possa fare belle cose? Ci metto anche il Modena, ha una allenatore che è difficile che toppi in categoria. Insomma, c’è grande equilibrio e spero che la Salernitana torni ad essere protagonista con la strada di una sana ambizione ma non che derivi dal ricordo recente dell’esperienza di serie A. Deve provare ad essere protagonista con un Arechi trascinatore, sono cose che restano: ricordo la curva prima della partita decisiva col Benevento, una roba meravigliosa. Ancora oggi canto i cori della Curva Sud a mia figlia”.

Dopo esperienze non positive da primo allenatore con Triestina e Fiorenzuola, Bonatti è in attesa di nuove opportunità: “Io ho avuto due situazioni in C e altrettante di nuovo in Primavera che ho rifiutato, sono un po’ scottato e vorrei che fosse tutto un po’ più chiaro perchè non voglio correre il rischio di ripetere le ultime due esperienze non positive, finite troppo presto”.

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