La partita del Tombolato, i ruoli di Lotito e Mezzaroma nella politica del calcio e le riforme da attuare quanto prima per riportare ordine nel campionato cadetto che, se tutto andrà per il verso giusto, l’anno prossimo tornerà a 20 squadre. A spiegare come è direttamente Mauro Balata, presidente della Lega Serie B, intervistato quest’oggi sulle colonne del quotidiano Il Mattino. “Non abbiamo scelto volutamente di passare a 19, numero di squadre che avevano i requisiti previsti. Si è trattato di un grande segnale che abbiamo voluto dare per primi dopo anni di parole. L’intero movimento va ristrutturato e ciò passa anche attraverso riforme dei campionati che consentano maggiore sostenibilità. Gravina ha in programma una Serie B a 20 squadre, è venuto da noi e l’ha confermato. Ora dobbiamo ragionare all’interno dei nostri organi ma abbiamo già proposto una soluzione per arrivarci già dalla prossima stagione, con tre sole retrocessioni in Serie C“, afferma Balata. Dunque, già dalla corrente stagione potrebbero essere cancellati i playout, lasciando inalterata la formula di promozione delle compagini dalla Lega Pro (le tre vincenti dei gironi, più la vincente degli estenuanti playoff) per ripristinare il numero pari. Occorrerà discuterne in Consiglio Federale, il prossimo è in programma il 18 dicembre.
Potrebbe essere occasione per discutere anche di eventuali modifiche ai regolamenti sulle multiproprietà? “Non se n’è parlato ancora, né in sede federale, né in lega – confessa Balata – Si vedrà. Il tema più urgente è riformare il sistema licenze nazionali con nuovi criteri più stringenti che verranno adottati nel prossimo consiglio federale, poco prima di Natale. Al calcio servono imprenditori sani e capaci che tutelino società, città, tifoserie. Sarà introdotto un maggior controllo su capitali e soggetti a capo dei club. Le società professionistiche di calcio sono piccole industrie. A livello gestionale, Lotito è da anni un esempio da seguire. Quanto alla contrarietà alle squadre B, nasce perché il progetto originario non ne prevedeva la promozione. Avere due squadre che rappresentano una stessa realtà nel medesimo campionato sarebbe una diminutio per tutto il movimento. E poi la Serie B punta a far maturare i giovani, facendo far loro una sorta di università del calcio. Tonali, già convocato in Nazionale, è un esempio”.
Balata era a Cittadella sabato per premiare la compagine veneta per la tifoseria più corretta della passata stagione. “Quella di Gabrielli è una società che fa della programmazione la sua forza, mirata soprattutto alla crescita del settore giovanile. Gli vanno fatti i complimenti. Ma la Salernitana non è da meno, ha fatto grandi sforzi per venire incontro alle esigenze di città e tifoseria. Ha giocatori fortissimi anche in panchina: ad esempio, non ho visto giocare Jallow, che conosco ed è secondo me un gran talento – continua Balata – La partita? Sono andato via all’inizio del secondo tempo. Il primo è stato molto equilibrato e la Salernitana ha imposto il suo gioco, pressando bene. Del resto, è una squadra molto fisica. Poi, nel finale della frazione è venuto fuori il Cittadella anche con azioni di contropiede. Io non sono un grande esperto di faccende tattiche ma quella campana mi sembra una rosa molto ben strutturata con calciatori di alto livello anche importanti”. Con Lotito e Mezzaroma al comando per l’ottava stagione consecutiva. Quest’ultimo è, da quest’anno, anche vicepresidente della Lega B: “È un gran lavoratore, nonché persona dalle grandi doti intellettuali. Mezzaroma si è speso tantissimo durante il mio primo anno presidenza, adesso ha avuto la meritata soddisfazione di diventare il vicepresidente. Sono felice di avere una persona così capace, per il bene della lega. Ho avuto a che fare anche con Lotito ovviamente, con cui non ho mai riscontrato criticità. Ha un carattere sicuramente più combattivo ma credo che con Mezzaroma produca un giusto mix per Salerno. Del resto, la società ha ripreso un cammino virtuoso grazie al loro avvento”.
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