Prima volta in assemblea di Lega Serie A per Gianni Petrucci. Il neo vicepresidente della Salernitana ha partecipato oggi a Milano all’incontro in rappresentanza del club, assieme all’amministratore delegato Maurizio Milan. Si è parlato di riforme del calcio con ospite, in audizione, il presidente della FIGC Gabriele Gravina.
A margine della riunione ha preso la parola in conferenza stampa il numero uno della Lega, Casini: “I problemi che il calcio italiano deve affrontare, parlando soprattutto della Serie A, non consistono nel numero di squadre partecipanti al campionato. Si è fatto un discorso di carattere generale, anche riguardante i dati che il presidente Gravina ha fornito. L’Italia è il sistema di calcio professionistico con il più alto numero di squadre, novantotto più due seconde squadre (Juventus e Atalanta) in Lega Pro. Il sistema inglese, ad esempio, ne ha novantadue distribuite su tutti i livelli. Questo è un dato che dovrebbe portare ad una riduzione nel complesso, ma non è un problema della Serie A. È un diritto della Lega decidere quante squadre partecipino alla massima competizione. Giocare una partita all’estero? Un’idea ormai antica, per La Liga già se ne parlava nel 2016/2017. Non è facile oggi, ma se ne parla ormai da tanti anni. In altri sport questa pratica è utilizzata da ormai un decennio. Ribadisco che non è in programma al momento, per organizzare un evento del genere ci vorrebbero almeno un paio d’anni per programmarla. È possibile, ma bisogna valutare i pro ed i contro. I contro sono proprio i tifosi, che perderebbero una partita in casa. È semplicemente un’opzione su cui si discuterà in futuro”.
Dopo aver affrontato il tema caldo degli arbitri e del protocollo Var (“Noi abbiamo suggerito di avere una costante verifica del protocollo Var e delle norme interpretative. Come Serie A siamo a completa disposizione per migliorare l’applicazione del regolamento”) Casini ha commentato la presenza di Gravina: “Lo abbiamo ricevuto per parlare dei temi delle riforme federali. Ci ha indicato le criticità del sistema calcio con riferimento alla sostenibilità finanziaria e quindi alla necessità di intervenire sull’ordinamento dei campionati, sull’eccessivo numero di squadre professionistiche. Ha poi prospettato la preparazione di un documento strategico che dovrà essere condiviso con le diverse componenti. È stato un confronto importante e soprattutto molto proficuo, che ha fatto inoltre intravedere la possibilità di lavorare insieme per raggiungere un punto di equilibrio. Per quanto concerne invece il tema dei diritti non audiovisivi, l’Assemblea ha approvato pressoché all’unanimità i criteri di ripartizione per il prossimo quinquennio che vanno ad aggiornare e rendere più semplici i criteri dello scorso triennio. Questa è un’approvazione molto importante, perché da stabilità commerciale all’attività della Lega, poiché per qualsiasi contratto di tipo non audiovisivo verrà siglato si saprà già il criterio di ripartizione tra le 20 associate. Voglio infine sottolineare che domani è il Giorno della Memoria. La Lega Serie A come in ogni giornata svolge una campagna di sensibilizzazione e a questa teniamo particolarmente, insieme all’UNAR, perché solo attraverso il ricordo e la memoria può essere trasmesso il valore positivo a cui proviamo sempre ad appellarci”.
All’uscita dall’assemblea, è intervenuto anche lo stesso Gravina: “Vedo una Serie A particolarmente attenta e vogliosa di centrare nel miglior modo possibile un percorso ad un progetto di evoluzione e di sviluppo del calcio italiano. E questo mi fa stare molto più tranquillo. Riconoscendo alla Lega quella leadership declinata dalla sua capacità produttiva non solo in termini economici finanziari ma anche in termini di progettualità, sappiamo bene a cosa ci riferiamo, è chiaro che per noi il loro parere è fondamentale. Ci saranno una serie di incontri. L’auspicio è quello di arrivare ad un documento strategico condiviso il più possibile per permettere di lanciare un messaggio innovativo sulla riforma, ma soprattutto il messaggio più bello è quello di un atto di grande senso di responsabilità per evitare una assemblea straordinaria. Sarebbe la dimostrazione chiara dell’incapacità dell’organismo politico nell’affrontare i problemi. Se tutto questo dovesse avvenire sarebbe un grande successo per il calcio italiano”.
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