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Serie B

Arbitri in B da bollino rosso: in 13 giornate già 32 espulsi, in A la metà. Serve maggior dialogo

Falzerano, Capello, Finotto, Falasco, Agnelli, Martella, Maniero, D’Elia. Nell’ultimo turno di Serie B si è stabilito un particolare record, sono stati addirittura otto i calciatori espulsi. Otto cartellini rossi in un turno di nove partite, quasi uno per gara: una media incredibilmente alta. Con il passare delle giornate ogni partita di campionato vale il doppio e la tensione si fa sentire. Gioco più duro, nervi a fior di pelle e difficoltà a mantenere il self control. Ma c’è di più. Tra la A e la B non c’è solo disparità tra i calciatori a livello tecnico, anche la differenza tra i direttori di gara si fa sentire. L’ultimo turno di campionato, quello degli 8 rossi, è passato in archivio anche come la giornata con più errori arbitrali. Alcuni grossolani hanno fatto storcere il naso soprattutto al Livorno, ma la maggior parte riguarda proprio la distribuzione dei cartellini. Degli otto espulsi sembrano eccessivi i rossi sventolati a Falzerano (che si è beccato tre giornate), Martella e Falasco. Decisioni dei vari arbitri prese con troppa leggerezza e che possono condizionare una gara. E in B una gara può valere un campionato.

In questa Serie B la troppa fiscalità degli arbitri è diventato un leit motiv. In tredici turni di campionato sono state giocate 117 partite e sono stati addirittura 32 gli espulsi: la media è di uno ogni tre partite. Un numero elevatissimo, per dare una dimensione corretta basta prendere in considerazione la media della Serie A. In 130 partite disputate sono stati 16 i cartellini rossi estratti: la metà della B, una media di uno ogni 8 partite. Il Var dà sicuramente una mano e la B ormai non può più farne a meno, però non è solo una questione tecnologica. Serve maggior dialogo durante la settimana tra i vertici e i fischietti, così come anche un capitano di una squadra deve avere la possibilità di poter confrontarsi con l’arbitro durante la gara. Magari non nei toni utilizzati da Schiavi a Cremona, atteggiamento che è costato l’unico rosso stagionale alla Salernitana, però qualche ingranaggio va oliato. Serve anche maggior equilibrio negli stessi arbitri, che devono ricordarsi che in campo i protagonisti non sono loro. Perché alla storia devono passare le giocate dei calciatori, non gli errori arbitrali come è accaduto nell’ultima giornata di campionato.

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