Se in una parte del mondo conoscono la Salernitana, il merito è anche di Guillermo “Memo” Ochoa. Già, perché nel Messico e nell’America latina ha fatto scalpore il passaggio dell’esperto portiere alla squadra granata avvenuto nel Dicembre 2022. Ed a quelle latitudini, le squadre italiane conosciute sono quelle che prendono parte alle coppe europee. L’infortunio di Sepe aveva di fatto aperto un’emergenza tra i pali, ma l’allora ds Morgan De Sanctis non si era fatto trovare impreparato, prelevandolo dal Club America di Città del Messico.
Per molti tifosi granata fu un segnale clamoroso delle aspirazioni internazionali di Danilo Iervolino: all’Arechi arrivò un portiere con all’attivo 5 partecipazioni ad una Fase Finale dei Mondiali, recordman di presenze per la sua nazionale e capace di parare un rigore poche settimane prima a Robert Lewandowski. Nella prima metà di stagione – sotto la guida di Nicola prima e di Paulo Sousa poi – Ochoa si conferma portiere di livello internazionale. L’esordio contro il Milan è da applausi: se si esclude l’uscita sbagliata sul gol di Leao, si rende protagonista di numerose parate che tengono in vita la Salernitana ma non bastano a fare punti.
L’Ochoa tra i pali raccoglie giudizi positivi e univoci; qualche stroncatura (a volte anche eccessivamente severa) arriva per le uscite alte. Nelle 20 presenze del primo campionato salernitano, incassa 33 reti (di cui solo 8 nella maledetta serata di Bergamo), entrando nella storia della nostra Serie A in Salernitana-Inter. Grazie alle 10 parate decisive, eguaglia il record di Radu, e getta le basi per il pari beffa di Candreva al 90’.
In estate il suo contratto viene prolungato per un altro anno, ed è il momento più bello della storia di amore tra Ochoa e Salerno: il portiere è pazzo della città ed i salernitani ricambiano tanto affetto. Video promozionali con Ochoa protagonista rimbalzano sui social e fanno scoprire la città agli utenti del nuovo continente. Chiunque abbia tifato per il portiere globetrotter e lasciato un like nella sua lunga carriera, si ritrova proiettato sul Castello “Arechi” o nei vicoli del Centro Storico.
Nel campionato 2023-24, Ochoa inizia bene, confermandosi sui livelli della precedente stagione. Poi anche lui pare alzare bandiera bianca, naufragando insieme a tutta la squadra granata. Quando il rendimento cala, inizia anche il dualismo con il numero 12 che nella attuale stagione è Benoit Costil, gradito a Paulo Sousa ma lanciato poi da Filippo Inzaghi. Ochoa chiude il campionato con appena 21 presenze (appena una in più del torneo in cui era arrivato nel mercato di riparazione), ma le reti subite sono 44. A maggio, proprio a causa di un utilizzo incostante, Ochoa si ritrova fuori dalla lista dei preconvocati del Messico, un evento che segna la fine di un’epoca per il calcio del “Tricolor”. E adesso la strada per il sesto mondiale è tutta in salita.
Saluta l’Arechi uno dei calciatori oggettivamente più famosi a livello internazionale mai transitati per Salerno, ma anche uno dei portieri più forti della storia granata. “Oggi mi rivolgo a voi con tristezza per salutarvi in quanto lascio questo meraviglioso club, città e tifoseria che mi ha accolto a braccia aperte durante l’ultima stagione. La mia esperienza con la Salernitana è stata indimenticabile, anche se breve è stata intensa, piena di emozioni e sfide che mi hanno fatto crescere come sportivo e come persona – ha scritto il giocatore su Instagram -. Voglio ringraziare ciascuno di voi per il vostro sostegno in ogni momento, per l’incoraggiamento che mi ha spinto a dare il meglio di me stesso in ogni partita. La passione e l’amore per il calcio che si respirano in questa città mi hanno toccato profondamente e porterò sempre Salerno nel mio cuore. È stato un onore difendere i colori della Salernitana e combattere insieme ai miei compagni di squadra. Ringrazio i miei allenatori, lo staff e la dirigenza che hanno reso possibile il mio arrivo in questo club e mi hanno permesso di godere del calcio della Serie A, una delle leghe più competitive al mondo. Grazie di tutto e arrivederci! Con affetto e gratitudine”.
La sua ultima partita – ma in quel momento nessuno immaginava sarebbe andata così – è stata Salernitana – Fiorentina, chiusa col successo viola per 2-0. Radiomercato parla di San Diego FC nella Major League o Club Leon in Messico nel futuro di Ochoa, che non ha alcuna voglia di appendere i guantoni al chiodo. Il numero 13 (che ha spesso avuto in tribuna due tifosi speciali armati di parrucca e sua maglia per rendergli omaggio) avrebbe meritato un ultimo abbraccio o un saluto del popolo granata, che ha esultato per le sue decisive e plastiche parate.
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