Il tempo stringe e la Salernitana cerca, disperatamente, qualcuno che la rilevi. Dopo il no alla proroga dalla FIGC, l’ultima speranza è aggrappata ad una schiera di imprenditori del posto (e non solo), messa insieme dall’ex patron dell’Agropoli Domenico Cerruti. Schiera della quale fa parte anche Francesco Agnello, imprenditore attivo nel mondo della distribuzione di acque, bibite e bevande. “Sono lusingato e onorato che qualcuno abbia pensato a me per un club come la Salernitana in una piazza straordinaria come Salerno. Finora non ho avuto nessun riscontro oggettivo di una cosa che, ripeto, mi inorgoglisce”, ha dichiarato Agnello sulle colonne de Il Mattino.
Il coinvolgimento
Come detto, Domenico Cerrutti, presente nel giorno del Consiglio Federale in FIGC, si è mosso in prima persona per provare a risolvere una situazione difficile, come ha confermato Agnello: “So che Domenico (Cerruti) ha preso a cuore la vicenda, si sta attivando moltissimo e sta facendo il possibile per trovare una soluzione all’impasse. È una persona seria e in gamba. Non smentisco il mio coinvolgimento, ma sono soltanto sorpreso di questa chiamata. Sono onorato e sarei pronto a scendere in campo nel momento in cui venissi coinvolto. E dico di più: sono certo che la Salernitana si salverà. Non solo non verrà estromessa dal campionato, sono fiducioso che possa anche salvarsi in massima serie. Ma questo sarà oggetto di valutazione e dipenderà molto anche dagli imprenditori che parteciperanno alla cordata. Mi risulta che Cerruti sta radunando il meglio per Salerno”. Agnello infatti non sarebbe l’unico imprenditore coinvolto, ma non ha svelato però le generalità degli altri: “Credo si tratti di imprenditori che hanno a cuore le sorti della Salernitana – ha affermato – e che hanno la forza per sostenere un progetto importante che non sia quello di una semplice comparsata”.
L’impegno per Salerno
Ma l’imprenditore di Torre Annunziata non si tirerebbe indietro neanche davanti ad un impegno senza altri aiuti: “Sarei pronto comunque. Non mi spavento. E non mi spaventa neppure il mercato di riparazione. Nel momento in cui partecipo ad una cosa impiego tutto me stesso e lo faccio a 360 gradi. Se si deve salvare la Salernitana farei-faremo di tutto per riuscirci. Salerno è una piazza che merita e mi dispiace che stia vivendo questa situazione”. In passato il nome di Agnello è stato già accostato al mondo del calcio, in particolare alla Casertana, alla Sambenedettese e al Trapani. Per Agnello però rilevare la Salernitana sarebbe certamente più agevole: “Io ritengo che le squadre di calcio sono come le case: tu ne vedi dieci finché non trovi quella giusta. Io voglio vedere il sole. C’è gente che invece si butta anche nei… sottoscala. A Salerno c’è il sole”. La difficoltà più grande, nel rilevare la società granata, risiederebbe ovviamente nei tempi. Ormai meno di dieci giorni, con le vacanze di Natale a complicare il tutto. I dubbi della piazza sono legittimi. “Non mi piace e non è mio costume parlare di certi argomenti. Le basti guardare cosa io e il mio gruppo stiamo facendo per il salvataggio che stiamo provando a portare a termine con l’operazione Ami. Un’operazione di rinegoziazione e ristrutturazione del debito (di circa 200 milioni di euro), garantendo il lavoro a ben 500 dipendenti e salvando sette stabilimenti in tutta Italia”.
Una provocazione che fa ben sperare
“Dico solo che il giorno di Natale è il mio compleanno, faccio 57 anni ed ho deciso di rimanere a Roma. Posso solo dire (sorride ndr) che ho disdetto una piccola vacanza per rimanere nella capitale… La Salernitana merita di restare dov’è. In serie A. Con il mio contributo o senza”. La chiosa di Agnello lascia tanti indizi. Nell’operazione imbastita da Cerruti è infatti prevista anche la collaborazione di una banca romana che fa parte di un gruppo più ampio, già coinvolta nell’operazione del trust e che potrebbe fornire la garanzie richieste. Salerno resta col fiato sospeso e le dita incrociate.
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