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Adesso parla Simy: “Salerno, tanti rimpianti e tanti insegnamenti. Ma tornerò all’Arechi”

4 anni, 64 partite, 10 gol, due retrocessioni ed il rimpianto di una storia che non è mai decollata, questa la sintesi dell’avventura di Nwankwo Simy alla Salernitana. Per la prima volta dopo l’addio ai granata, l’attaccante torna a parlare del suo passato ai nostri microfoni in vista della gara di questa sera tra la Bersagliera ed il Crotone. Proprio Fabiani acquistò la punta dai calabresi dopo 159 partite, 66 gol, una salvezza incredibile sotto la gestione Nicola, due retrocessioni dalla Serie A alla cadetteria, una risalita in massima serie e una retrocessione in C: “Sono due piazze importanti per il mio percorso. Il Crotone è stata la squadra in cui sono approdato per la prima volta appena giunto in Italia ed è una compagine in cui mi sono trovato benissimo. La Salernitana è stata la squadra successiva, ma sono due storie completamente diverse nella mia carriera. Fa parte della mia storia, ma sono contento di aver giocato in entrambe le piazze con tifosi calorosi”.

Il nigeriano, che dopo la scadenza contrattuale con la Salernitana è ripartito dagli arabi dell’Al Orobah, ha riflettuto sulla sua avventura a Salerno e su quanto sia stata importante l’esperienza in Campania per la sua crescita personale: “A Salerno è andata in un modo completamente diverso rispetto a quanto accadde a Crotone. Per me è stato comunque un percorso ricco d’insegnamenti e di difficoltà, sono cresciuto dal punto di vista mentale, professionale ed umano. Sono contento per quello che è stato il mio percorso, ma naturalmente non per quello che è successo dentro il campo. Non mi pento di niente e non trovo alibi, guardo avanti perché ho agito con la massima professionalità e quello era il mio dovere. Ho molti rimpianti, in entrambe le piazze. Devo essere onesto, i risultati sono quello che contano nel mondo del calcio, ma è un mondo dove niente è scontato. Un giocatore deve essere sempre un professionista vero, poi il resto si vede. Alla fine il rimpianto c’è ed è molto grande”.

Non solo Bersagliera, ma anche Crotone. Il nigeriano ha segnato una rete passata alla storia contro la Juventus ed ha siglato 20 gol nell’ultima stagione con la casacca rossoblù, ma non è riuscito a salvare i calabresi: “Il mio percorso a Crotone parla chiaro. Un’esperienza molto importante, io e la piazza avremo un rapporto che resterà per sempre: lo stesso vale tra me e mister Nicola. Sono contento di come sia andata in Calabria, ma c’è anche qualche rimpianto. Sono felice per quegli anni fatti e di essere stato parte di quella storia”.

Lo scorso anno, la prima vera stagione da protagonista a Salerno. Martusciello riabilita Simy, vicino alla cessione svariate volte, che alla fine del campionato sarà il miglior marcatore dell’ippocampo con 5 gol, ma non basterà per evitare una retrocessione che fa ancora male: “La retrocessione dello scorso anno è stata un dramma. Parliamo di un evento di cui faccio fatica a parlare ancora oggi, per me è stata una débâcle assolutamente immeritata. Non ci meritavamo la retrocessione ed onestamente non riesco a commentare il modo in cui sia avvenuta”.

Nel corso dell’estate del 2023, il giocatore fu, durante la gestione Sousa, messo fuori rosa. Il nigeriano dubita che la scelta sia stata presa dal mister portoghese: “Non credo che a mettermi fuori rosa sia stato mister Sousa. L’allenatore ha parlato con la società, ma non mi conosceva: preferisco lasciare alle spalle quel momento negativo della mia carriera. E’ inutile tornare a parlare di quanto accaduto durante quell’anno”.

L’ex Salernitana ricorda con piacere il pubblico granata e lo stadio Arechi, dove cercherà di tornare durante questo campionato: “Tornerò volentieri allo stadio Arechi appena posso. Mi manca l’ambiente, sono stato a Salerno per quattro anni della mia vita. Appena posso tornerò, sono molto legato alla tifoseria granata. Sicuramente ritornerò per venire a vedere una partita”.

Simy ha lavorato con tutti gli allenatori dell’era Iervolino, più Fabrizio Castori. Il nigeriano ha conosciuto Colantuono, naturalmente Nicola, l’esclusione dalla rosa con Sousa, il reintegro con Inzaghi, Liverani, la nuova chance con Martusciello, il rapporto controverso con Breda e l’ultimo ballo con Marino: “Io ho avuto un rapporto professionale con tutti gli allenatori comportandomi sempre con enorme rispetto. Con qualche allenatore giochi di più e con un altro di meno, l’obiettivo è fare bene per la società, per la squadra e per la città senza lamentarsi. Sono contento di tutti i mister che ho avuto, ognuno mi ha lasciato qualcosa e sono grato a tutti loro”.

Durante gli scorsi anni, il nigeriano è stato molte volte vicino alla cessione, ma alla fine nessuna trattativa è andata in porto: “Per la cessione non c’è niente da dire. Le trattative si fanno in due, anzi in questo caso in tre (ride). Chi compra, chi vende e il giocatore devono essere d’accordo: sono scelte. Senza il comune accordo non si fa nulla, questo è accaduto nella mia circostanza. Non c’è alcun retropensiero“.

Alla fine dell’intervista, il pupillo, il fuori rosa e il reintegrato Nwankwo Simy ha inviato un messaggio ai tifosi: “Continuare a seguire la squadra, solamente con il supporto e stando uniti si può costruire qualcosa, al contrario si fa sempre fatica. Il calcio è un gioco collettivo, i tifosi centrano in questo sport facendo squadra. Oltre una rosa unita, i supporter devono incitare la squadra e non andare contro. Bisogna accompagnare la squadra per mano, solamente in questo modo si ritorna ai successi“.

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