Abbonamenti, è la 2^ volta in Serie A. Il confronto con i prezzi del 1998-99

La Salernitana si accinge a disputare il quarto campionato di Serie A della sua ultracentenaria vita, il secondo consecutivo. Eppure la campagna abbonamenti “Il futuro inizia adesso” è la seconda in assoluto della storia granata in massima serie. Dodici mesi fa, infatti, l’emergenza sanitaria e le restrizioni sugli eventi pubblici e sportivi, costrinsero le società di calcio a contingentare gli ingressi agli stadi e mettere in vendita, quando possibile, poche migliaia di tagliandi. Troppo alti i rischi di porte chiuse e quindi zero possibilità di fidelizzare i tifosi a tutte le latitudini. Solo nel girone di ritorno, a restrizioni ammorbidite, il sodalizio di Iervolino propose un mini-carnet “Fino alla Fine” che ottenne 2906 sottoscrizioni. Impossibile fare un confronto anche col lontano campionato 1947/48, quando non esisteva la formula dell’abbonamento e per assistere alle gare dei ragazzi di Viani si faceva la fila alle feritoie del “Vestuti”.

L’unico termine di paragone, quindi, resta il torneo 1998/99, con la campagna abbonamenti lanciata dall’allora patron Aniello Aliberti. Anche 24 anni, però, iniziano ad essere tanti: le emittenti tv muovevano i primi passi ed di quel campionato si ricorda la storica “Tele+” che dal multicanale +1, +2 e +3 propose la variante cromatica, col canale “Tele+ bianco” e “Tele+ nero”. Prima di perdere il monopolio a cavallo del cambio di millennio con la fugace esperienza di Stream.

Quello che più cambia, però, nel corso di un quarto di secolo, è il costo della vita, specie se nel mezzo (2002) c’è il passaggio dalla moneta nazionale, la lira, a quella europea, che in alcuni casi ha favorito un incremento dei prezzi al consumo trasversale, senza eccezioni di sorta. L’inflazione, già fenomeno costante in un’economia dinamica come quella occidentale, ha risentito notevolmente del passaggio all’euro.

Proviamo quindi, con beneficio di inventario alla luce delle premesse appena illustrate, a fare un paragone tra i prezzi degli abbonamenti ‘98/’99 e quelli attuali. Anche 24 anni fa, il costo del carnet per le due Curve dell’Arechi fu unificato: 350.000 lire, che al cambio è 180,76 euro, prezzo che al momento solo l’Atalanta (e forse la Samp) propone per il settore più popolare. Rispetto ai 340 della stagione 22-23, una differenza di 159,24 euro.

Passando ai distinti, in molti ricorderanno della distinzione operata dalla Salernitana Sport nei prezzi tra settore superiore e inferiore. Per il lato alto dei distinti, il prezzo in lire era di 650.000 (al cambio 335,69 euro), ossia 234,30 in meno rispetto ai 570 proposti oggi. La forbice aumenta nel confronto con i distinti inferiori che 24 anni fa costavano 550.000 lire (al cambio 284,05), quindi 285,95 euro in meno rispetto ad oggi.

Ed infine la tribuna: quella azzurra costava 850.000 lire, (438,98 euro), 226 in meno rispetto ai 665 del 2022-23. Il carnet per la tribuna verde era di 1 milione tondo tondo (516 euro), ossia 338 euro in meno rispetto agli attuali 855. La tribuna rossa è il settore che forse ha risentito meno dell’inflazione, passando dai 2 milioni di lire ai 1235 euro di oggi, con appena 202 euro di differenza. Curiosità in chiusura: 24 anni fa era acquistabile anche l’abbonamento per la Tribuna Rossa Vip (prezzo 3 milioni di lire) un settore che oggi è stato tolto dalla vendita e che corrisponde all’attuale Tribuna Autorità. A proposito di confronti, il dato abbonati di quel torneo si attestò a 27671, lasciando così circa 10 mila tagliandi alla libera vendita ogni gara casalinga.