TABELLINO LIVORNO-SALERNITANA
LIVORNO (3-4-1-2): Zima; Gonnelli, Di Gennaro, Bogdan; Valiani, Luci, Rocca, Porcino (10’ st Fazzi); Diamanti; Murilo (20’ st Giannetti), Dumitru (31’ st Salzano). A disp. Crosta, Neri, Gasbarro, Boben, Eguelfi, Kupisz, Soumaoro, Gori, Raicevic. All. Roberto Breda
SALERNITANA (3-5-2): Micai; Pucino, Migliorini, Gigliotti (37’ st Djuric); Casasola, Akpa Akpro, Di Tacchio, Odjer (14’ st A.Anderson), Lopez; Calaiò (15’ pt Jallow), Vuletich. A disp. Vannucchi, Mantovani, D.Anderson, Rosina, Minala, Memolla, Orlando, Perticone, Mazzarani. All. Angelo Gregucci
ARBITRO: Sig. Aleandro Di Paolo di Avezzano (Lombardi/Marchi) IV uomo: Collu
NOTE. Marcatori: 23’ pt Rocca (L); Ammoniti: Valiani, Murilo, Luci, Salzano (L), Di Tacchio, Jallow (S); Angoli: 8-5; Recupero: 2’ pt – 4’ st. Spettatori: 6142 per un incasso di € 54911,05.
L’ennesimo sabato triste al villaggio Salernitana. I granata perdono anche a Livorno e ormai sprofondano nell’incubo: terza sconfitta consecutiva per Gregucci, la quarta nelle ultime cinque partite. La settima della sua disastrosa gestione: Colantuono è stato esonerato per molto meno, forse questa è davvero stata l’ultima partita del tecnico pugliese sulla panchina granata. All’Ardenza decide un gol di Rocca nel primo tempo, la Salernitana prova a reagire solo con tiri dalla distanza senza riuscire a fare davvero male alla squadra di Breda che esulta ed esce dalla zona playout. Per gli amaranto grande prestazione di Diamanti, macchiata nel finale dall’errore che avrebbe potuto arrotondare il risultato. Ma sarebbe servito solo per le statistiche.
I numeri invece dicono che la Salernitana ha ormai detto addio agli spareggi promozione (ma non è una notizia), mentre i playout sono a soli 7 punti: il Venezia però ha addirittura due partite in meno. Adesso c’è la sosta, poi arrivano allo Stadio Arechi proprio gli arancioneroverdi di Cosmi. E sarà spareggio playout, chissà con chi in panchina.
LA CRONACA. Il Livorno ha una fame diversa e si vede sin da subito. Nei primi 7 minuti la squadra di Breda tira in porta tre volte, sempre da fuori area. Male Diamanti, meglio Valiani e Murilo: sull’ex Bologna para Micai, il brasiliano invece manca i pali per centimetri. È proprio Murilo la grande novità di Breda che sorprende non nel modulo ma negli interpreti. Il 3-4-1-2 è completato da Dumitru mentre a centrocampo giocano Luci e Rocca.
L’impatto è tutto amaranto, i granata sono schiacciati e non riescono a uscire dall’area di rigore. Il 3-5-2 di Gregucci è di colantuoniana memoria, con Odjer e Akpa a spalleggiare Di Tacchio e Vuletich a fare il lavoro sporco di Calaiò. Non c’è qualità in campo e al 15’ piove anche sul bagnato perché l’arciere si fa male ed entra Jallow. La Salernitana nel primo tempo non c’è, ogni volta che i granata riescono a superare il centrocampo per un errore tecnico la palla si perde subito. I padroni di casa vanno a nozze, Diamanti sale in cattedra e il Picchi ci crede. Cinque minuti di spinta e il Livorno riesce a segnare. Al 23’ addirittura da un contropiede Breda passa: cross del solito mancino magico di Diamanti, rimpallo tra Murilo e Pucino e Rocca festeggia come Piatek.
Il gol subito manda nello sconforto la Salernitana che non riesce a reagire, se non con un improvviso tiro dal limite col destro di Lopez. Il settore ospiti alza la voce contro la società, mentre in campo il coro più bello è quello che unisce Diamanti e Valiani. Allora i vecchietti possono ancora fare la differenza.
Nel secondo tempo entra in campo una Salernitana diversa, più determinata a cercare il gol. Ma sempre confusa e ancora più distratta dietro. Migliorini e Gigliotti, ormai, non riescono a garantire più copertura e ogni volta che il Livorno si propone nella metà campo granata sono brividi. La spinta in più per la Salernitana, naturalmente, la dà Casasola. L’argentino crossa bene due volte nei primi cinque minuti, ma Jallow non colpisce con cattiveria: la prima girata è ben respinta da Zima, il secondo tiro dal limite è debole e centrale. Ci prova anche Pucino da lontano, poi entra André Anderson e Gregucci passa al 3-4-1-2. Da azione di corner Vuletich spreca dall’area piccola, poi Micai decide che è tempo per la cappellata del giorno e regala a Diamanti il pallone del 2-0: questa volta Aladino è impreciso.
Ma la partita dell’ex Bologna è comunque straordinaria. Tocchi nello stretto, lanci lunghi, regia e finalizzazione: Diamanti è dappertutto. Ci mette lo zampino anche al 26’ quando la Salernitana con tanta fortuna riesce a salvarsi da un batti e ribatti in area di rigore che si conclude con il tiro di Di Gennaro respinto dalla difesa di Gregucci.
Dall’altra parte, invece, gioco non ce n’è neanche per caso. La Salernitana spinge per inerzia ma senza costrutto, i tiri arrivano tutti dal limite con Di Tacchio perché il Livorno fa bene muro e non lascia spazi. Nel finale entra anche Djuric per Gigliotti, con Gregucci che si gioca l’ultima sostituzione facendo giocare contemporaneamente tre attaccanti più André Anderson disegnando i suoi con un disperato 2-4-4. E Rosina resta in panchina. I granata si sbilanciano ma non trovano il pari mentre gli spalti del settore ospiti a poco a poco si svuotano desolatamente. Diamanti perdona Micai a due dalla fine, ma alla fine tirerà un sospiro di sollievo. La Salernitana perde ancora, ormai perde sempre. E la zona playout si avvicina sempre di più.
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