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Sicurezza stadi, Viminale chiede contributo spese a società. Lotito: “Club non siano bancomat”

Già qualche mese fa il ministro dell’interno, Matteo Salvini, aveva annunciato la novità: “Le società di calcio devono destinare una quota degli incassi per coprire le spese sulla sicurezza negli stadi”, aveva tuonato (clicca qui per leggere l’articolo). Con la stagione 2018/19 agli sgoccioli, in vista della successiva si riapre il fronte della discussione al riguardo, che vede protagonista immancabile anche Claudio Lotito. Sono attesi i decreti attuativi della norma, peraltro già approvata, da parte del Viminale che deve ancora chiarire quale sia la percentuale da destinare a tale scopo. “La richiesta alle società di una contribuzione per quanto riguarda le spese dell’ordine pubblico è stata decisa e credo che sarà confermata – ha sottolineato nei giorni scorsi Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport – Percentuali al 5 o al 10%? Mi dicono che già per il 5% le società sono molto restie, ma da quanto ho saputo da Salvini lui è determinato ad andare avanti su questa strada. È stato presentato anche un disegno di legge con una serie di norme sulla violenza, purtroppo è stato scorporato dal disegno di legge sportivo e ha preso una via più lenta. Ma l’argomento è sempre d’attualità”.

Claudio Lotito, consigliere di lega in Serie A e consigliere federale, è pronto a dare battaglia al grido di “le società di calcio non diventino un bancomat per tutti quanti, ma facciano le cose che è giusto fare. Il buon senso nella sana amministrazione può produrre grandi risultati”. Il co-patron granata e presidente della Lazio, che proprio tre giorni fa ha dovuto affrontare molto da vicino il problema della violenza in occasione della finale di Coppa Italia, con alcuni scontri tra ultras biancocelesti e polizia, ha poi aggiunto uno dei suoi evergreen: “Ci deve essere un rapporto simbiotico nella vita. Se c’è un rapporto parassitario da un parte e dall’altra si creano discrasie che portano svantaggi da una parte e vantaggi dall’altra. Ci sarà discussione e confronto su questo tema, il tema della sicurezza non è solo quello dello stadi, è a 360 gradi e va affrontato nel migliore dei modi”.

Qualche mese fa la Lega di A fece notare al Governo che le società contribuiscono già alle spese per la videosorveglianza e nel pagare gli steward, e che molti incidenti avvengono lontano dagli stadi. Sarebbe poi opportuno ridiscutere anche le figure degli steward negli impianti, visto che i loro compiti sono fortemente limitati soprattutto nella capacità di intervento. Molte volte, per giunta, si tratta di figure poco formate e gettate in pasto alla “ferocia” da stadio senza adeguata formazione. Una seria riflessione andrebbe fatta anche sui compensi: più bassi sono, minori saranno qualità e capacità dei soggetti chiamati a svolgere mansioni comunque importanti, anche se non tutelati e supportati dalle norme.

 

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