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Ricorsi, a settembre altro giro di sentenze: accolta istanza cautelare di 3 club che chiedono la B. Rabbia Entella

Il Collegio Garanzia del Coni ha accolto le istanze cautelari di Ternana, Pro Vercelli e Siena contro Novara, Figc e Lega B riguardo la riammissione del team piemontese alla graduatoria delle ripescabili. “Per l’effetto – si legge sul sito del Coni – ha sospeso l’esecutività della decisione impugnata fino alla data della camera di consiglio per la decisione collegiale sulla istanza cautelare con l’abbinamento al merito, che si terrà in data 7 settembre, a partire dalle ore 12″. Praticamente, a campionati già iniziati, a meno che lunedì a Milano – nel sorteggiare i calendari – Balata non comunichi un ulteriore slittamento anche del campionato.

Situazione ingarbugliatissima. Anche l’Entella è sul piede di guerra: aveva presentato ricorso contro la decisione di punire il Cesena (irregolarità plusvalenze, etc) nel campionato 2018/19 e non in quello appena trascorso che l’avrebbe fatto retrocedere sul campo, salvando proprio i biancocelesti. La decisione slitta al 12 settembre. “L’ennesima beffa di questa estate costellata di sentenze farsesche, emanate dagli organi della giustizia sportiva – commenta il club chiavarese con una dura nota sul proprio portale ufficiale – Il campionato di serie B 2017/2018 è stato gravemente inquinato e falsato da vari episodi: utilizzo di denaro di provenienza illecita e consistenti pagamenti in nero da parte del Foggia, bilanci clamorosamente falsificati con plusvalenze inesistenti da parte del Cesena, senza i quali lo stesso Cesena non si sarebbe potuto iscrivere al campionato, campagna acquisti milionaria da parte del Bari, società poi fallita con ingenti debiti risultanti da quella campagna, e altro ancora. L’Entella, prima tra le società retrocesse sul campo, ha cercato in tutti i modi di richiamare l’attenzione su queste distorsioni, chiedendo giustizia con il ripristino di una classifica veritiera e non falsata dalle gravi violazioni già ricordate. Purtroppo la tutela delle società corrette e oneste contro quelle scorrette e truffaldine non sembra essere stata al centro dell’attenzione né degli organi di controllo federale, né delle corti della giustizia sportiva né di Figc e Coni che certo non devono entrare nel merito di singoli casi, ma devono esprimere un chiaro indirizzo a favore dell’onestà, della lealtà, della trasparenza delle gestione dei club calcistici. Ciò non è avvenuto. Un forte richiamo a rigore e onestà insieme ad una seria riforma della giustizia sportiva deve costituire oggetto di un chiaro impegno da parte di tutte le componenti per ogni ipotesi di governance futura del calcio italiano. La decisione che riguarda l’Entella e la sua possibilità di rimanere in B slitta al 12 settembre a campionati già iniziati. Senza neanche sapere se abbiamo ragione o torto siamo condannati a disputare il campionato di serie C con un enorme danno economico. Questo noi non lo accettiamo e per questo chiediamo nuovamente al Commissario della Figc il blocco dell’inizio dei campionati o in subordine di non far giocare l’Entella fino a quando non verrà assunta la decisione definitiva da parte degli organi della giustizia sportiva. Il mondo del calcio è alla deriva, tra regole cambiate all’improvviso e ricorsi a pioggia il caos è assoluto. Non ci stiamo ad essere gli unici a pagare dazio. Faremo ogni cosa possibile per tutelare gli interessi dell’Entella e del calcio pulito. Questa sarà la nostra battaglia del futuro, sperando di non rimanere soli”.

In tutto ciò il Coni ha anche annullato la sentenza della Corte d’Appello Federale che aveva punito il Frosinone con soli 25mila euro di multa e due gare a porte chiuse dopo il burrascoso finale di partita contro il Palermo nella finale di ritorno dei playoff della scorsa stagione, invitando la stessa a riformulare il tutto. I rosanero chiedevano la sconfitta a tavolino per i ciociari (rigettata la richiesta) ma la Figc dovrà uniformarsi e rimodulare la sentenza aggravando la pena. In che modo? La Serie A per il Frosinone è a rischio? Una delle tante domande della pazza estate 2018.

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