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Mantovani a DAZN: “Mi piacerebbe essere allenato da Conte. Ancora non mi spiego la mancata riconferma a Torino”

Come il compagno di squadra, Emanuele Calaiò, anche Valerio Mantovani è stato intervistato da Dazn, la piattaforma streaming che si è aggiudicata i diritti del campionato di Serie B. Il difensore granata, 23 anni il prossimo 18 aprile, ha giocato 19 partite in questo campionato.

Mantovani è cresciuto sette anni alla Roma, poi ha vissuto un triennio a Torino con la maglia granata. In entrambi i casi non è stato confermato. Il centrale si apre a cuore aperto: “Mi domando ancora come mai non sia andata bene. A ferirmi più che la mancata riconferma è stata la parentesi Torino: avevo continue rassicurazioni sul fatto che, a fine stagione, mi sarei legato a loro con un contratto da professionista; poi a fine anno non mi hanno confermato e lo hanno fatto nell’ultimo giorno utile, dicendomi che non credevamo più in me. Avevamo vinto Coppa e campionato”.

Quella di Mantovani è stata una corsa ad ostacoli: “Nel mondo del calcio non ti regala niente nessuno: penso che in ogni squadra primavera solamente due/tre giovani a squadra riescano, poi, a stabilirsi tra i professionisti vivendo con questo mestiere. Molti di loro credono tanto in questo sogno senza crearsi strade alternative. Salto tra primavera e prime squadre? E’ grande, è tosta, soprattutto a livello di ritmo: ho rubato tanto con gli occhi, da giovani agisci d’istinto, i compagni di squadra servono proprio per darti una mano e far capire che la ragione debba prevalere sull’istinto, facendoti capire cose che magari non comprendi appena sei uscito dalla primavera. E’ comunque un mondo diverso, ora anche nei settori giovanili alcuni ragazzi hanno stipendi importanti e questo non è positivo perché poi si fa fatica a confrontarsi con giocatori di categoria. Penso che se si riesca a fare un buon lavoro, un giorno la riconoscenza te la darà qualche squadra che crederà in te: io, però, non posso lamentarmi di nulla perché ho avuto tanta fiducia qui a Salerno e non era logico aspettarselo”.

Sul futuro: “Spero di vedermi su una scrivania (ride). Scherzi a parte spero che possa portarmi lontano. Goal? Sono bravo a difendere, anche se in primavera ne facevo parecchi. Mi piacerebbe essere allenato da Conte: lo vedo una persona sempre sul pezzo che non molla niente, un gladiatore. Mi piacerebbe giocare con Thiago Silva”

Chiosa finale sui dialetti per il difensore granata che aveva aperto l’intervista con due simpatiche citazioni, la prima in romano: “Magnamoseli”. La seconda in salernitano: “Amma vinc'”. 

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