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I 100 anni di Caramanno: “Salernitana è un sentimento familiare. Lavori all’Arechi pronti a partire”

C’era anche l’assessore allo sport Angelo Caramanno all’Istituto Pareto. Questa mattina è stato presentato l’evento “I miei primi cento anni”, un concorso ideato dalla Salernitana per avvicinare anche i più piccoli ai colori granata. Tutto con il patrocinio del Comune con Carammano in prima persona. Non solo nelle vesti di Assessore, ma anche in quelle di tifoso: “Capivo che era domenica perché mio padre pranzava a casa – racconta Caramanno riavvolgendo il nastro – Se mangiavamo prima capivo che la Salernitana giocava in casa. Io ero molto piccolo e papà non mi voleva portare allo stadio, allora prendevo cappotto e cappello e mi mettevo in macchina. Una prima partita che ricordo chiaramente fu un lontanissimo 6-3 col Brindisi, loro avevano due attaccanti molto forti che si chiamavano Catarci e Alivernini. Fecero loro i tre gol del Brindisi e fu una partita bellissimi. Erano i tempi di Vitulano e Mujesan, lì mi sono legato anima e corpo a questa maglia. La Salernitana è un sentimento familiare”.

Per Caramanno la Salernitana è diventata anche un lavoro. Primo compito, coordinare i lavori dell’Arechi: “Stamattina c’è stata una riunione a Napoli sullo stato delle cose. Le gare d’appalto sono finite e siamo ai margini dell’affidamento. Di qui a poche ore sapremo il responso della riunione tecnica e siamo pronti a partire. Ci sono in cantiere tanti eventi, l’accordo con la Salernitana è nelle cose: lavoriamo insieme. Noi nell’amministrazione vogliamo lavorare per fare il bene di Salerno e della Salernitana ma anche di tutti gli sport in genere. Tutte le polemiche sono strumentalizzate, ci metteremo d’accordo su tutto. Naturalmente ci sono dei problemi perché non è facile fare i lavori durante il campionato, ma ci accorderemo”.

La speranza è di avvicinare più bambini possibili allo stadio, il concorso presentato oggi è il primo passo: “Quando si parte dai bambini hai già fatto il 50% del percorso. I bambini sono un punto di riferimento e la nostra carica emotiva. Questi temi daranno un senso della storia che la Salernitana ha avuto nelle case e nelle famiglie di questi ragazzi. Il tifo per squadre di Serie A è sempre esistito a Salerno, poi quanto più alto si eleva il livello di impegno della Salernitana più basso diventa il livello di interesse sull’altra squadra. Se sei in Serie A non ce n’è per nessuno. Il 19 giugno? Cerchiamo di fare una grande festa, ma comunque sarà celebrazione tutti i giorni”.

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