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Figc, stretta contro razzismo. Jallow al Tasso: “Sospendere subito ai primi ululati. A Salerno sto bene”

Sembrava superato dopo alcuni episodi eclatanti degli ultimi anni, ma il razzismo negli stadi è tornato un problema all’ordine del giorno. Il caso Koulibaly durante Inter-Napoli è solo l’ultimo di numerosi esempi che poco hanno a che fare con il vero tifo dello sport più popolare in Italia. La Figc, su impulso anche delle società come lo stesso team azzurro che ha minacciato di uscire dal campo nell’eventualità che questa situazione dovesse ripetersi, ha deciso di rivedere le regole. Dal prossimo mese, infatti, l’arbitro potrà fermare il gioco già dopo il primo annuncio dello speaker dello stadio con cui si invita la tifoseria a rientrare nei ranghi, richiamando le squadre a centrocampo e avvisando del rientro negli spogliatoi nel caso di successivi episodi. Sarà poi comunque decisione dei tutori dell’ordine pubblico quella eventuale di interrompere o meno la partita. Si tratta dell’articolo 62 della Noif, che andrà riscritto nel prossimo consiglio federale con l’interessamento del presidente Gravina. Allo stato attuale, al primo annuncio tramite altoparlanti non corrisponde una sospensione che, in caso di cori razzisti, avviene solo con secondo annuncio a centrocampo; il terzo step prevede la sospensione con rientro negli spogliatoi delle squadre e soltanto col reiterarsi ulteriore dei cori arriva l’eventuale interruzione della partita con il risultato di 0-3 a tavolino. La federazione, insomma, “taglia” un primo step e cerca così di dissuadere le tifoserie da comportamenti censurabili come i buu razzisti.

In tal senso anche la Salernitana, insieme a Lamin Jallow, si è fatta portavoce di un messaggio di sensibilizzazione, partendo proprio dalle scuole. È lì che si cresce e bisogna educare i ragazzi ai valori sani di uno sport che, ancora nel 2019, fa registrare cori contro calciatori “diversi” per il colore della pelle. Ieri sera, in occasione della Notte Bianca dei Licei Classici d’Italia, il club granata è stato accolto al Liceo Classico “Torquato Tasso” di piazza San Francesco. I ragazzi, sorpresi e incuriositi dalla presenza dell’attaccante gambiano, sono stati parte attiva durante la conferenza, porgendo al calciatore granata alcune domande sul proprio passato: “Sento spesso di miei compaesani che affrontano il viaggio della speranza sui barconi, mi sento molto fortunato per essermi stabilito qui in Italia e per aver trovato un lavoro. Per me è un privilegio essere al liceo Tasso per parlare con i ragazzi di un tema così importante. – ha dichiarato l’attaccante ai microfoni di SalernitanaNews.it – Gli episodi di razzismo che spesso si verificano danno molto fastidio, è costruttivo discutere del lato sano dello sport e, in questo caso, del calcio. Sono cinque anni che gioco in Italia ma non mi è mai capitato di sentire ululati razzismi nei miei confronti. Rimango sempre molto legato alle mie origini ed alla mia famiglia, durante le vacanze ne approfitto per andare in Gambia o a Stoccolma, spero che un giorno ci potremo riunire a Salerno, perché mi sto trovando bene in questa città. E’ importante che dal prossimo consiglio federale cambino le regole, così quando l’arbitro sentirà cori razzisti potrà subito sospendere la partita”.

 

 

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