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Cosmi deluso e realista: “Errore Di Mariano gravissimo, la Salernitana non rischia e non sogna”

Arrabbiatissimo ma soprattutto deluso. E non potrebbe essere altrimenti. Serse Cosmi scuote la testa al termine della partita perché oggi il suo Venezia poteva fare di più. Dopo il vantaggio gli arancioneroverdi hanno avuto l’occasione di raddoppiare e forse chiudere la partita. Grida ancora vendetta il pallonetto folle di Di Mariano al 25’ del secondo tempo, quando il nipote di Totò Schillaci si è presentato a tu per tu con Micai senza affondare il colpo. Cosmi lo ha subito sostituito: “Per me il calcio è sostanza, non mi è piaciuta l’interpretazione del momento che ha avuto – ha detto l’allenatore del Venezia in sala stampa – Vorrei che tutti i miei calciatori capissero il momento che stiamo vivendo e quella soluzione sull’1-0 non rispecchia quello che penso di calcio”.

Però la partita certo non si è risolta in quell’attimo e Cosmi ammette che il pareggio è il risultato più giusto: “Le partite non si leggono in base agli episodi, altrimenti senza Vicario alla fine potevamo perdere. La Salernitana è una squadra molto fisica, noi non siamo riusciti a essere sempre pericolosi perché qualche volta abbiamo buttato la palla. Poi Rosina ha fatto una grande giocata, anche se c’è stata un po’ di ingenuità da parte nostra. Ogni volta che recuperavamo palla non siamo riusciti a ripartire, abbiamo spesso gestito male dei palloni che dovevano essere sfruttati in maniera diversa. Noi dal punto di vista fisico paghiamo un po’”.

La partita si è giocata nel silenzio dell’Arechi, fattore che secondo Cosmi non ha inciso. Almeno sulla sua squadra: “La nostra classifica ci impone di prescindere dalle situazioni, abbiamo giocato per vincere senza badare al pubblico o alla contestazione. La squadra non si è fatta condizionare dal clima: fossi stato in campo avrei preso più fiducia, sempre meglio giocare in uno stadio vuoto che in un Arechi con 20mila persone. Sotto l’aspetto difensivo non abbiamo subito tanti gol però siamo troppo precipitosi quando recuperiamo il pallone. Montagne russe che ti fanno sprecare tante energie. Potevamo attaccare certi spazi perché c’era la possibilità. Siparietto con Gregucci? Conosco Angelo, era una situazione facile per l’arbitro da vedere e cercavo di spiegarlo anche a Gregucci. Fa parte delle partite, le due squadre erano in difficoltà di risultati e quindi c’era nervosismo. Oggi dovevamo fare meglio dal punto di vista del gioco soprattutto dopo essere passati in vantaggio. Bocalon? Nel Venezia non esista un giocatore a cui bisogna dare motivazioni in più. Bel gol ma soprattutto bravo Lombardi che ha attaccato bene la fascia”.

Adesso la Salernitana è a quota 35, a metà classifica. Troppo distante dai playoff, troppo distante dai playout: “Questo campionato a 19 squadre è anomalo nella costruzione. Noi oggi ci ritroviamo a 7-8 partite dalla fine e non tutti hanno le stesse partite da disputare. A me non sembra una cosa logica perché così il torneo non è equilibrato. Più le partite andranno avanti e più sentirà questa differenza. L’anno scorso a questo punto noi dell’Ascoli eravamo spacciati e poi ci siamo salvati con i playout mentre sono retrocesse squadre di metà classifica come il Novara. La Salernitana oggi ha un distacco abbastanza considerevole sulla quintultima quindi è normale che non ha tanta paura. Dal Livorno in giù penso ci si giochi la salvezza. Oggi loro sono entrati in campo con tensione, ma non credo ci sia il serio rischio di retrocedere. La squadra è completa ma la vedo fuori anche dal discorso playoff. Tutto dipende dal turno di riposo e da cosa succederà quando la Salernitana rientrerà a giocare”.

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