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Carnevale senza gioia, la Salernitana abbassa ancora la testa: il Perugia passeggia e vince 3-1

TABELLINO PERUGIA-SALERNITANA 3-1

PERUGIA (4-3-1-2): Gabriel; Rosi, Gyomber, Sgarbi, Mazzocchi; Falzerano, Carraro, Dragomir (35’ st Kouan); Verre(46’ st Kinglsey); Sadiq, Melchiorri (21’ st Han). A disp. Bizzarri, Perilli, Felicioli, Bianco, Vido, Ranocchia, Bordin, Moscati, Falasco. All. Alessandro Nesta

SALERNITANA (3-4-1-2): Micai; Pucino (30’ st Orlando), Migliorini, Mantovani; Casasola, Minala (1’st Odjer), Di Tacchio, Lopez; A. Anderson; Djuric (18’ st Calaiò), Jallow. A disp. Vannucchi, Lazzari, D. Anderson, Vuletich, Gigliotti, Marino, Memolla, Mazzarani. All. Angelo Gregucci

ARBITRO: Sig. Francesco Guccini di Albano Laziale (Lanotte/Maccadino) IV uomo: Di Martino

NOTE. Marcatori: 28’ pt Verre (P), 31’ pt Sadiq (P), 35’ pt Casasola (S), 26’ st Han (P); Ammoniti: Carraro, Falzerano, Sadiq (P), Lopez, Odjer, Casasola, Mantovani (S); Espulso Sadiq (P) al 9’ st per doppia ammonizione; Angoli: 7-3; Recupero: 2’ pt – 5’ st; Spettatori: 8856 di cui 821 da Salerno.

PERUGIA. Giù la maschera, questa squadra ha provato a camuffare le proprie ambizioni playoff ma la realtà sbatte ancora una volta la porta in faccia alla Salernitana. A Carnevale la squadra di Gregucci non riesce a trasformarsi, anzi. Lo scontro playoff del Curi è preda del Grifone che in un sol boccone si mangia il cavalluccio che vede allontanarsi ancora l’ormai illusorio sogno di agganciare gli spareggi promozione. La squadra di Nesta gioca meglio, ha più qualità e anche più intelligenza. Guidati da un super Verre, gli umbri battono 3-1 i granata che non riescono mai a mettere pressione ai padroni di casa. Nonostante per quasi tutto il secondo tempo Migliorini e compagni giochino in superiorità numerica. Verre e Sadiq danno due schiaffi a Gregucci che però va a riposo sollevato dall’ennesimo gol di Casasola. In apertura di secondo tempo Sadiq si fa espellere, ma è sempre il Perugia a fare la partita. Han fa partire la festa, per i granata l’ennesima dimostrazione che in questo campionato ci sono tante squadre più forti. Il vero problema è che ce ne sono troppe.

LA CRONACA. La posta in palio è alta, la partita è cattiva e maschia e si capisce subito che non sarà una giornata facile per l’arbitro Guccini (sette gialli al triplice fischio, più un rosso). Il Perugia non tira mai indietro la gamba e nel primo quarto d’ora a suon di falli rimedia due cartellini gialli. Ma oltre alla sciabola la formazione di Nesta ha nel proprio cinturone anche il fioretto. Il 4-3-1-2 dei grifoni è dinamico, Verre è il fulcro del gioco e le due punte Sadiq e Melchiorri fanno tanto movimento, favorendo le incursioni delle mezze ali. Il terzino sinistro Mazzocchi gioca a piede invertito, quindi il Perugia preferisce attaccare sulla fascia destra. Lì dove agiscono Lopez e Mantovani, non proprio attentissimi. Sadiq e Falzerano affondano con estrema facilità, il primo pericolo (sventato da Minala) arriva dopo appena 5 minuti. La difesa granata va subito in sofferenza e per tutto il primo tempo fatica a uscire. Il fulcro del 3-4-1-2 André Anderson prende una botta e non riesce a entrare in partita, il centrocampo composto dal due Minala-Di Tacchio fa filtro ma non gioco. Tanti i passaggi sbagliati dal camerunense che rimarrà negli spogliatoi all’intervallo, mentre la sorpresa Djuric (il bosniaco titolare dopo oltre due mesi al posto di Calaiò) avrebbe il compito di far salire la squadra. Condizionale d’obbligo, perché il gigante attaccante della Salernitana non la vede neanche per sbaglio: mai un controllo azzeccato, mai una sponda funzionale al contropiede di Jallow che senza l’arciere appare spaesato.

Il Perugia nei primi venti minuti calcia tre volte senza convinzione, alla quarta fa centro. Al 28’ Mazzocchi appoggia a Verre nel cerchio di centrocampo, il talento scuola Roma fa tutto il campo indisturbato e dal limite fa 1-0. A nessuno viene in mente di provare a fermarlo. La Salernitana accusa il colpo, Sadiq prova subito a impensierire Micai (fuori posizione sul primo gol) e poi al 31’ fa 2-0. Dragomir imbuca, Migliorini non chiude e Sadiq trova l’angolo lasciato scoperto da Micai sul primo palo (fuori posizione anche sul secondo gol, ancora una giornata no per il portiere mantovano).

La partita sembra già finita, ma il Perugia commette l’errore di considerarla vinta. Di Tacchio con un tiraccio dal limite prova a dare la sveglia, che suona al 35’: André riesce in qualche modo a girare palla a Casasola, il miglior attaccante della Salernitana (sì, non ci sono errori) trova l’angolo e riapre la partita. Gregucci tira un sospiro di sollievo e va a riposo con tutto ancora in ballo, presentandosi al rientro con Odjer al posto di Minala. L’approccio è timido, ma una sciocchezza di Sadiq fa rianimare gli 800 del settore ospiti e anche gli undici granata in campo. Nel giro di due minuti, tra il 7’ e il 9’, l’attaccante scuola Roma interviene duro e si fa cacciare. Gregucci capisce che è il momento di affondare e mette subito Calaiò, Nesta studia la mossa e risponde con Han al posto di Melchiorri. La partita a scacchi la vince il Campione del Mondo. Il Perugia si mette dietro e prova a volare in contropiede, al 27’ arriva il 3-1. Dagli sviluppi di un calcio di punizione è proprio Han a spingere in rete il pallone che dà i tre punti ai grifoni. La mossa della disperazione si chiama Orlando e si scrive 4-2-3-1, ma a Carnevale alla Salernitana non riesce lo scherzo.  I granata perdono la possibilità di salire sul carro che traina verso i playoff, con la colpa di non essere riusciti a sfruttare la superiorità numerica. Le giornate passano, le sconfitte aumentano. Non serve a nulla tenere le bocche cucite in sala stampa, perché (è proprio il caso di dirlo) le chiacchiere stanno a zero. E l’omonimo dolce è servito solo sulla tavola perfettamente apparecchiata da Alessandro Nesta. Vincere un Mondiale vorrà pur significare qualcosa.

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